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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

In regione essenziali per la raccolta della frutta, via libera a 40mila lavoratori stranieri 'salva-vendemmia'

Lo annuncia Coldiretti: "Un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi diversi "

Via libera all’ingresso di 40mila lavoratori stranieri extracomunitari interamente impegnati nel lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Lo rende noto la Coldiretti nell’evidenziare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DPCM che integra i flussi stagionali proprio in occasione dell’avvio delle importanti campagne di raccolta delle mele e della vendemmia.

"Per accelerare le procedure il DPCM – sottolinea Coldiretti – riserva alle Associazioni datoriali 15.000 quote sulle 40.000 previste, che saranno utilizzate a “scorrimento” rispetto alle domande già presentate alla data di pubblicazione del DPCM. Le quote previste dal DPCM integrativo – precisa Coldiretti - sono state già ripartite, con apposita circolare tra gli Ispettorati territoriali del lavoro, le Regioni e le Province autonome dalla DG-Immigrazione del Ministero del Lavoro sulla base delle effettive domande pervenute agli Sportelli Unici per l’immigrazione e del fabbisogno segnalato a livello territoriale".

“Sono molti i ‘distretti agricoli’ in cui i lavoratori immigrati sono una componente essenziale e bene integrata nel tessuto economico e sociale – aggiunge Nicola Bertinelli, presidente di Coldiretti regionale – Come nel caso della raccolta della frutta in Emilia Romagna”.

"In Italia – sottolinea Coldiretti – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori regolari provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 30% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos.

“I lavoratori stranieri occupati in agricoltura – conclude Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia-Romagna – sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli”.

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