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Economia

Fattore R, l'impatto del Covid sull'economia romagnola: bene Ravenna, così così Forlì-Cesena, male Rimini

Il Covid-19 ha prodotto effetti disastrosi sul tessuto economico dell'Italia, mettendo a dura prova istituzioni e imprenditori nella gestione della crisi.

Il Covid-19 ha prodotto effetti disastrosi sul tessuto economico dell'Italia, mettendo a dura prova istituzioni e imprenditori nella gestione della crisi. Per costruire un progetto di rilancio e ridare competitività all’economia italiana è necessario dare una spinta all’innovazione digitale, investendo in infrastrutture digitali e accelerando in primis sui temi del cloud, dell’infrastruttura in fibra ottica, del 5G e della cybersecurity per recuperare competitività. E' quanto è emerso dalla quarta edizione, che si è tenuta venerdì alla fiera di Cesena, di "Fattore R", il "Forum dell’economia della Romagna", organizzato da Cesena Fiera, la società EY, Confindustria Romagna e BPER Banca. 

Commenta Alberto Rosa, responsabile EY per l’Emilia-Romagna: “In questo momento storico, se si vuole rilanciare il Paese, occorre analizzare le esigenze di infrastrutture digitali delle aziende e capire come soddisfarle, partendo dai settori produttivi più colpiti dal COVID. In particolare, dall’analisi di EY emerge che la Romagna appare un po’ penalizzata sul versante delle infrastrutture digitali e della connettività (fibra ottica e 5G), seppur risulta in testa con Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini nell’IoT, cioè nella digitalizzazione delle infrastrutture di trasporto, energetiche, ambientali. Gli investimenti sul territorio romagnolo sono quindi molto avanzati, anche più delle altre province, ed è possibile quindi cominciare a portare dei cambiamenti concreti nel digitale".

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Lo studio sull'economia romagnola

Dai dati del Digital Infrastructure Index di EY notiamo che Forlì-Cesena è al 90° posto (su 107 province) nella classifica di “Connettività fissa e mobile”, ma al 5° posto nella classifica “Reti IoT-Sensoristica”, segnale che gli operatori presenti sul territorio hanno investito, probabilmente stimolati da comuni e associazioni di categori; meno estrema è la posizione di Rimini, che è 76° nella Connettività fissa e mobile e 23° nelle “Reti IoT-Sensoristica”; più equilibrata Ravenna (34° e 17°), ma risultano comunque più presenti le infrastrutture nell’IoT che nelle reti fisse e mobili.  Per quanto concerne quei settori fortemente presenti nell’economia romagnola, gli impatti maggiori hanno riguardato i macchinari industriali (con una perdita minima nazionale di 16,68%, che può arrivare a -23,11% in caso di un secondo lockdown prima della fine dell'anno), il Fashion&Luxury (-27%, fino a -35%) e il Turismo, il settore più impattato, (-43,5%, fino a -58% nell'ipotesi di un nuovo lockdown). Nel complesso dei settori analizzati, la perdita di fatturato per il sistema produttivo romagnolo si attesta a - 5,42%, superiore rispetto alla media nazionale (-4,47%), ma anche alla media dell'Emilia-Romagna (-5,00%).

Per quanto riguarda le filiere, le province della Romagna sono presenti come trainanti in 3 filiere ciascuna: Ravenna si distingue per le filiere dell’Agrifood (che contribuisce per ben il 31% del fatturato totale dell'Agrifood, contro una media nazionale del 6,67%), Macchinari Industriali (11,7% contro 6,6%) e Retail Food (10,4% contro 6,8%); il fatto che i settori legati al Food abbiano avuto un impatto del COVID minore (Agrifood e Retail Food, quest'ultimo addirittura ha avuto un impatto positivo), fa sì che Ravenna abbia contenuto l'impatto dell’emergenza (-3,9%). Forlì-Cesena traina nel Retail Non Food (19,2% del fatturato del settore contro la media del 4%), l’Agrifood (15,5% contro 6,7%) e l’Infrastructure (10,5% contro 5,1%); ciò si traduce in una perdita totale nei settori considerati pari al 5,13%, di poco inferiore alla media della Romagna. Rimini invece ha un'economia assai diversa, trainando i settori dei Macchinari Industriali (24,7% contro la media del 6,6%), del Fashion&Luxury (15,8% contro 4,6%) e del Turismo (4,1% contro 0,9%). Il fatto che questi settori siano stati pesantemente penalizzati dal COVID posiziona Rimini come una delle province più colpite dall’emergenza in Italia (-9,37% nell'insieme dei settori considerati, che potrebbe arrivare a -12,48% nel caso di un secondo lockdown).

Il Nobel Stiglitz elogia il modello regionale

Joseph Stiglitz, economista e Premio Nobel è intervenuto da remoto a 'Fattore R': “Negli Stati Uniti la pandemia ha aumentato le disuguaglianze. Qui il 40% dei lavoratori vivono di busta paga in busta paga, e quindi senza protezione sociale, e ciò li ha portati a lavorare malgrado la pandemia. La mancanza di queste protezioni ha portato un paese come gli Usa col 4% della popolazione ad avere il 25% dei casi Covid a livello mondiale. In sostanza chi stava male andava a lavorare con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. La vostra regione invece ha gestito meglio la situazione di emergenza sino ad avere una reputazione mondiale, perché il vostro territorio gode di una serie di garanzie sociali”.

“Nella vostra regione c’è un tessuto di piccole e medie imprese che per sopravvivere devono trovare un sistema di cooperazione tra produttori e un sostegno del governo. I mercati da soli non sono la soluzione, c’è bisogno di cooperazione tra aziende, comunità e governi. L’Emilia Romagna è più pronta a contrastare le disuguaglianze, in quanto è pronta a creare una prosperità condivisa per l’economia del XXI secolo. Il futuro è nell’investimento in ricerca, infrastrutture, tecnologie, qualità istruzione”.

I commenti al Forum

Soddisfatto del Forum Lorenzo Tersi, consigliere di Cesena Fiera con delega a Fattore R: “Il Forum vuole essere un acceleratore di pensiero che favorisca l’incontro tra imprenditori, economisti e stakeholder della Romagna, da un’ottica locale a globale. Avere raccolto intorno a un evento 29 grandi aziende a discutere di crescita e cultura del territorio è un grande risultato soprattutto alla luce delle proposte che sono emerse in un periodo non semplice come l’attuale. A Fattore R sono stati lanciati segnali di speranza e di grande valore: e già questo è un importante risultato”.

Paolo Maggioli Presidente Confindustria Romagna ha aggiunto: “Solo insieme, realizzando progetti concreti e mettendo in atto strategie efficaci per lo sviluppo del nostro territorio, potremo superare questa crisi senza precedenti e diventare più competitivi. Uniti, con coraggio e determinazione, credendo nelle potenzialità della Romagna e del nostro Paese, investendo in innovazione e ricerca, nel potenziamento delle infrastrutture e nella digitalizzazione, in formazione. Il quadro economico, come evidenziano i dati, resta difficile ed il clima di incertezza dovuto alla pandemia di Coronavirus non facilita certamente il compito. Ma non possiamo arrenderci. Questo è il momento di riorganizzarsi pensando ad un nuovo modello sociale ed economico che valorizzi le competenze e premi il valore, in un’ottica di responsabilità sociale in cui devono riconoscersi tutti gli attori coinvolti, sia pubblici che privati”.
 

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