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E' ufficiale: la Cassa di Risparmio è ora nelle mani di Credit Agricole

E’ terminata la lunga fase di traghettamento di due banche romagnole, la Cassa di Risparmio di Cesena e la Carim di Rimini, che le ha portate fuori dalla crisi e all’interno del colosso bancario ‘Credit Agricole

E’ terminata la lunga fase di traghettamento di due banche romagnole, la Cassa di Risparmio di Cesena e la Carim di Rimini, che le ha portate fuori dalla crisi e all’interno del colosso bancario ‘Credit Agricole’. Venerdì è stato sottoscritto un accordo in vista dell’acquisizione di una partecipazione del 95,3% del capitale dei due istituti bancari, assieme ad un terzo, la Cassa di Risparmio di San Miniato.

Crédit Agricole S.A. ha annunciato venerdì pomeriggio che la sua controllata Cariparma SpA ha concluso un accordo con la sezione «Schema Volontario» del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, l’attuale proprietario delle due banche romagnole. Spiega una nota: “Discussioni proficue con lo Schema Volontario e le banche sono state condotte in un clima costruttivo, di rispetto e di impegno reciproco durante tutta l’estate con il sostegno fattivo delle istituzioni coinvolte. Queste trattative hanno permesso di trovare le condizioni necessarie alla conclusione dell’accordo che definisce la struttura e il perimetro della transazione, in particolare il livello degli aumenti di capitale di ciascuna delle tre banche e le condizioni del deconsolidamento della parte significativa dei loro crediti deteriorati, migliorando, tra l’altro, il profilo di rischio del gruppo in Italia”.

Lo Schema Volontario procederà all’aumento di capitale delle banche in oggetto in anticipo rispetto alla data di chiusura della transazione, in modo da allineare il loro CET1 ratio ai livelli del Gruppo Crédit Agricole; portafogli di crediti deteriorati per il valore lordo di circa 3 miliardi di euro saranno cartolarizzati con il supporto del Fondo Atlante II o ceduti ad investitori privati. Crédit Agricole Cariparma verserà allo Schema Volontario la somma di 130 milioni per l’acquisto delle partecipazioni superiori al 95% delle tre banche in oggetto.

“I termini del contratto permetteranno quindi alle tre banche di disporre di una struttura finanziaria solida, condizione necessaria per tornare a svolgere il loro ruolo di accompagnamento allo sviluppo dei rispettivi territori, e a Crédit Agricole Cariparma di contribuire al rafforzamento del sistema bancario italiano attraverso un’operazione capace di creare di valore nel lungo termine, nel rigoroso rispetto dei suoi criteri finanziari di investimento”, sempre la nota. La transazione sarà condizionata all’approvazione delle autorità di vigilanza e delle autorità garanti della concorrenza. La conclusione dell’operazione è prevista per la fine del 2017.

Ed ancora: “Si realizza un incremento delle quote di mercato in territori ad alto potenziale e limitrofi a quelli di radicamento storico di CA Cariparma: la Romagna e la Toscana, con oltre 400mila nuovi clienti a cui estendere i servizi e i prodotti bancari delle società del Gruppo Crédit Agricole in Italia, con opportunità di ottimizzazione del cross-selling e sviluppo di significative sinergie”.

L’operazione permette a CA Cariparma di aumentare la propria quota di mercato a livello nazionale dell’1%, di rafforzare il proprio ruolo di player di riferimento in Emilia-Romagna (crescita della quota di mercato dal 6% all’ 11%) e di rafforzare la propria presenza in Toscana (quota di mercato dal 2% al 6%). Al completamento dell’operazione, le banche presenteranno un profilo di rischio significativamente migliorato ed una posizione di capitale rafforzata. Tale rafforzamento avverrà a seguito del deconsolidamento del portafoglio dei crediti deteriorati (descritto di seguito) e del rafforzamento patrimoniale, oltre che grazie all’integrazione all’interno di un gruppo bancario internazionale come Crédit Agricole S.A., con significative ricadute sull’economia dei territori di riferimento e sugli interessi dei diversi stakeholder coinvolti. I crediti deteriorati andranno per 2.740 milioni lordi al Fondo Atlante IIe per 286 milioni ad Algebris.

Nell’ambito del progetto di ricapitalizzazione, già venerdì, lo Schema Volontario ha effettuato un versamento in conto aumento di capitale su Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Cassa di Risparmio di San Miniato S.p.A., consentendo di riportare i ratio patrimoniali delle stesse significativamente sopra i minimi regolamentari obbligatori. Si prevede che il closing dell’operazione possa avvenire entro la fine del quarto trimestre dell’anno.

Spiega una nota della Cassa di Risparmio di Cesena: “Il Consiglio di Amministrazione di Caricesena sottolinea che l’accordo raggiunto non comporterà alcun ulteriore sacrificio per gli azionisti di minoranza. Ritiene inoltre che grazie al contributo del FITD e al sostegno fattivo delle Autorità, si sia conseguito un fondamentale risultato per la tutela dei propri clienti, dipendenti e delle attività economiche del proprio territorio, nella prospettiva di poter beneficiare dell’integrazione all’interno di un gruppo bancario internazionale, che potrà garantirne crescita e competitività”.
 

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