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Confcommercio traccia il bilancio dei saldi: "Ha pesato l'inflazione, ma meglio agosto che luglio"

“A chiusura della stagione – rimarca il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - c’è stato un aumento degli acquisti e degli affari per i consumatori grazie alle numerose iniziative a conclusione dei saldi"

Dopo il leggero calo delle vendite (-2,5%) registrato a luglio, nello scorso mese di agosto l’andamento delle vendite estive in saldo è migliorato pur restando leggermente in terreno negativo rispetto all’anno scorso (-1,7%), in linea con le previsioni di un anno piuttosto difficile per gli incrementi dei costi e del denaro dovuti all’impennata dell’inflazione. Il 58% degli imprenditori, ha comunque registrato un valore delle vendite in saldo stabile (24%) o positivo (34%), a fronte di un 42% che ha registrato un calo. Emerge da un’indagine di Confcommercio che ha coinvolto anche imprese del territorio cesenate.
 
“A chiusura della stagione – rimarca il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - c’è stato un aumento degli acquisti e degli affari per i consumatori grazie alle numerose iniziative a conclusione dei saldi. Dopo le vacanze si ritorna alla vita quotidiana e i  commercianti del Cesenate sono pronti con grande entusiasmo ad allestire le nuove vetrine con colori, modelli e capi di qualità che contribuiscono alla vivacità e alla vitalità dei nostri centri storici, delle vie commerciali e delle periferie delle città e dei piccoli paesi. Il momento impone delle riflessioni di filiera perché i rialzi di listino e il mantenimento dei budget dettati dall’industria della moda potrebbero non essere più economicamente sostenibili dai commercianti e dagli stessi consumatori, alle prese con i rincari generalizzati e gli effetti dell’inflazione. Fino ad oggi i commercianti hanno contenuto gli aumenti dei listini cercando di non scaricare tutti i costi sui consumatori, ma sarà importante incidere sui rapporti di filiera con misure mirate per ridurre il costo delle locazioni commerciali e introdurre un'Iva agevolata sui prodotti di moda Made in Italy e un bonus moda per l'acquisto di prodotti ecosostenibili”.

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