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Cronaca

Terremoto in Emilia, il dolore del vescovo: "I miei paesi d'origine sconvolti"

Il vescovo di Cesena, Douglas Regattieri, originario di Concordia sulla Secchia (Modena), ha manifestato tutta la sua solidarietà alle popolazioni terremotate dell'Emilia

Il vescovo di Cesena, Douglas Regattieri, originario di Concordia sulla Secchia (Modena), ha manifestato tutta la sua solidarietà alle popolazioni terremotate dell'Emilia. “Alcuni paesi della mia Diocesi di origine (Carpi, Mirandola, Concordia…) sono stati sconvolti dal violento sisma – scrive il vescovo -. Ho negli occhi e nel cuore le agghiaccianti immagini della distruzione del Duomo di Mirandola dove per nove anni ho svolto il ministero pastorale”.

“Cari fratelli, è con il cuore colmo di trepidazione e di apprensione che mi rivolgo a tutti voi in questa triste circostanza segnata da morti, feriti, sfollati, chiese, edifici pubblici e case distrutte dal violento terremoto del 20 e 29 maggio – scrive il vescovo di Cesena -. Ma è stata soprattutto la notizia della morte di don Ivan Martini, parroco di Rovereto sulla Secchia, ad addolorarmi profondamente. Era per me un carissimo amico col quale avevo intrecciato un bellissimo rapporto (siamo stati tra l’altro insieme in Brasile in occasione del nostro 25° di sacerdozio)”.

“Accogliendo l’indicazione della Conferenza Episcopale Italiana indìco per domenica 10 giugno 2012 una giornata di solidarietà per le zone terremotate. In essa ci impegneremo anzitutto a pregare per i morti, per i feriti e per le tante famiglie sfollate dalle loro case e accolte nelle diverse tendopoli disseminate su tutto il territorio – continua Regattieri -. Invito i sacerdoti ad elevare al Signore preghiere e suppliche per questi fratelli così provati, specialmente nella preghiera dei fedeli durante le celebrazioni eucaristiche”.

“Il secondo impegno, sottolinea il vescovo, “è quello di raccogliere fondi nella domenica 10 giugno da inviare alla nostra Caritas diocesana che li trasmetterà alla Caritas Italiana. Attendiamo poi altre concrete indicazioni dalla Caritas Regionale per attivare eventuali altre iniziative (gemellaggi, invio di volontari, accoglienza di profughi o altro).  La giornata di solidarietà cade nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la festa del Corpo e del Sangue di Cristo. “Se condividiamo il pane celeste come non condivideremo quello terreno?” (Didachè). Dalla partecipazione all’Eucaristia infatti sgorga ogni impegno di fraternità e di solidarietà tra di noi. E’ un ulteriore e forte motivo per intensificare la nostra condivisione”.

“Il Signore della vita che in Cristo morto e risorto ha fatto trionfare la luce sulle tenebre possa ridare speranza e fiducia alle persone colpite dal sisma – conclude il vescovo -. Accompagni con la sua Grazia l’opera dei tanti volontari e delle istituzioni perchè niente sia tralasciato di quanto è possibile fare per soccorrere tanti fratelli”.

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