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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Gli studenti compongono con i propri corpi la scritta “Donna Vita Libertà”, 8 Marzo nel segno dell'Iran

Contemporaneamente un drone di proprietà del Liceo, manovrato da un insegnante, riprenderà dall’alto la composizione del testo e lo fotograferà, mettendo poi il materiale sul sito dell’Istituto scolastico

Per celebrare la Giornata internazionale dei diritti della donna l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena, in collaborazione con il Liceo “Vincenzo Monti” e l’Assessorato alla Cultura e Inclusione del Comune di Cesena, ha organizzato una interessante iniziativa. La mattina dell’8 marzo 2023 tra le ore 8:00 e le ore 9:00 gli studenti si recheranno negli spazi all’aperto della scuola e si disporranno in modo da comporre con i propri corpi la scritta “Donna Vita Libertà”. Contemporaneamente un drone di proprietà del Liceo, manovrato da un insegnante, riprenderà dall’alto la composizione del testo e lo fotograferà, mettendo poi il materiale sul sito dell’Istituto scolastico. 

Spiegano i promotori: "Partendo dal permanente impegno per la conquista di una reale parità di genere in Italia, l’intento dell’iniziativa è quello di farlo legando la celebrazione internazionale alla vicenda specifica delle donne iraniane (e dell’intera popolazione), impegnate dal settembre 2022 in una lunga e coraggiosa lotta nonviolenta per l’affermazione dei propri diritti, alla quale il regime teocratico di quel Paese ha risposto con una dura e cruenta repressione. Lo slogan donna vita libertà, infatti, è stato adottato dalle studentesse e dagli studenti dell’Università di Teheran sin dalle prime proteste seguite alla morte della giovane Mahsa Amini (Saqqez, 22 luglio 2000 – Teheran, 16 settembre 2022) arrestata dalla polizia religiosa o “morale” per aver indossato l’hijab in modo sbagliato e morta dopo tre giorni di coma. Lo slogan è poi stato scandito in tutte la manifestazioni allargatesi a macchia d’olio nel Paese e nel mondo intero".

Secondo l’ong Iran Human Rights, sono almeno 100 i cittadini iraniani che rischiano la pena capitale per reati che sarebbero stati commessi nel corso delle proteste iniziate a settembre dopo l’uccisione di Mahsa Amini, e in oltre 100 giorni di protesta la repressione della teocrazia iraniana ha ucciso almeno 472 persone, tra cui 64 bambini e 34 donne.

Secondo RaiNews, invece, che cita l’agenzia di stampa iraniana per i diritti umani Hrana, dal 26 settembre al 7 dicembre il bilancio della repressione alle proteste sarebbe di 508 vittime, tra cui 69 minori, e il numero di persone arrestate superiore a 18.000. Per sensibilizzare al tema e al significato dell’iniziativa le ragazze e i ragazzi delle classi aderenti, nelle mattine del 6 e del 7 marzo Alberto Gagliardo dell’Istituto Storico svolgerà alcuni brevi interventi di informazione e approfondimento.

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