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Cronaca Verghereto

Il campeggio è un paradiso in montagna, ma dopo la morte di un turista si chiede a gran voce un defibrillatore. Il gestore: "Arriverà"

Gli “inquilini” dello storico camping che esiste dagli anni '70 chiedono al gestore della struttura di dotare il campeggio di un defibrillatore quale fondamentale strumento salva-vita

Fare turismo a 1200 metri di altezza alle falde del Fumaiolo non è un'impresa semplice. Un'oasi verde, in uno dei fiori all'occhiello del territorio cesenate per chi ama la montagna. La struttura però è al centro di un piccolo caso che viene sollevato direttamente da coloro che frequentano il camping "Tiber" alle Balze di Verghereto. "Qui viviamo in una cornice naturale sorprendente, perché mai non potrebbe diventare più sicura per tutti?” A dirlo sono proprio gli “inquilini” dello storico camping che esiste dagli anni '70, che chiedono al gestore della struttura di dotare il campeggio di un defibrillatore quale fondamentale strumento salva-vita, anche considerando che molti villeggianti hanno un'età piuttosto avanzata.

Sullo sfondo il decesso di un loro amico di 74 anni a causa di un malore fatale all’interno dell’area turistica, che si trova al centro di un bosco di faggi e abeti. Una posizione che se da un lato è straordinaria per l’aspetto naturalistico, dall’altro potrebbe diventare la causa del ritardo di un pronto intervento da parte del 118 nel caso di un'emergenza nella struttura turistica che è punto perfetto per avventurarsi nei sentieri come quello che porta all'eremo di Sant'Alberico.

Una struttura che in questo weekend sarà "abitata" da circa 100 persone ma con un miglioramento meteo i turisti saranno molti di più. La sollecitazione che arriva dai villeggianti non cade assolutamente nel vuoto, anzi è accolta dal gestore del camping Tiber. "Ci stiamo attivando per dotarci di due defibrillatori, uno qui a Balze e un altro più insù, già due anni fa era stato avviato un iter ma la cosa non è andata in porto. Ci vorrà un po' di tempo, ma vogliamo soddisfare questa necessità, che fino ad ora non è stata soddisfatta non per irresponsabilità, ma per mancanza di tempo. C'è anche la necessità di sostenere dei corsi per l'utilizzo dello strumento". Una esigenza sanitaria diventata ancora più impellente dopo il depotenziamento della guardia medica nella piccola frazione di montagna. "Prima del covid era presente tutti i giorni", sottolinea il gestore del campeggio che tenta di far capire le difficoltà che si incontrano nelle zone di montagna, spesso al centro dei riflettori per l'allarme spopolamento: "La volontà di fare le cose c'è, ma non è affatto semplice, talvolta mancano anche i servizi fondamentali, qui a Balze non abbiamo neanche il macellaio..".

Stando ai racconti dei villeggianti, all’interno del piccolo bar è appuntato in una bacheca il numero verde della guardia medica ma gli ospiti non si sentono al sicuro. “Dotare questo villaggio di una postazione di defibrillazione - dicono -  vorrebbe dire per tutti noi maggiore tutela. In maggioranza siamo nuclei familiari over 70, per questo con un Dae ci sentiremmo certamente più sicuri”. In una situazione di emergenza, il corretto uso di un defibrillatore potrebbe salvare la vita di qualcuno. Un villaggio turistico cardio-protetto trasmette un’immagine di tranquillità supplementare che testimonia l’attenzione alla salvaguardia della vita.“Dall’insorgere della pandemia ad oggi - proseguono - ci sentiamo meno sicuri ovunque. Questo campeggio è per noi una seconda casa".

Ma non mancano le lamentele: "Il bar non è più un luogo di incontro, il biliardino è stato rimosso per ragioni fiscali. Siamo certi che i gestori, una famiglia che si impegna annualmente per rendere la struttura accogliente e confortevole, possa accogliere queste nostre richieste”. "Non era utilizzato molto - la replica - ed è stata introdotta una tassa aggiuntiva per questo servizio". Il gestore concorda infine con i suoi clienti sulla necessità di uno sportello Bancomat: "E' un grosso disagio, non sono per turisti e visitatori, ma anche per noi residenti".

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