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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Barche di italiani, ma con bandiera estera per aggirare le normative: nel mirino della Finanza 21 "furbetti"

Un fenomeno che, in gergo, si chiama “Flagging out” e consiste nell'iscrivere gli scafi in registri di paesi stranieri, con l’intento di sottrarsi alle normative italiane  fiscali, commerciali e di sicurezza

Sono 18 le imbarcazioni da sogno individuate dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Rimini che secondo le ipotesi investigative battevano fittiziamente la bandiera di uno stato estero in maniera tale che i proprietari potessero evitare di dichiararne il possesso. Gli inquirenti delle Fiamme Gialle hanno individuato i titolari degli scafi, 21 tra persone fisiche e giuridiche residenti oltre che nel riminese anche in provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna, per i quali sono scattate multe complessive per 800mila euro e una verifica fiscale. Tra le imbarcazioni finite nel mirino della Finanza spicca uno yacht da 1 milione di euro, ma anche barche dai 40mila euro in su che battevano prevalentemente bandiera belga. Tra le altre bandiere utilizzate, anche, quelle polacca e del Regno Unito, nonostante stazionassero in Italia e i proprietari fossero tutti italiani.

Un fenomeno che, in gergo, si chiama “Flagging out” e consiste nell'iscrivere gli scafi in registri di paesi stranieri, con l’intento di sottrarsi alle normative italiane  fiscali, commerciali e di sicurezza della navigazione con conseguente riduzione delle spese di gestione. La normativa fiscale prevede infatti l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi annuale, utilizzando l’apposito modello “RW”, qualsiasi investimento o bene detenuto all'estero, tra cui le unità da diporto.

Tale normativa, denominata “monitoraggio fiscale”, consente agli organi di controllo di meglio apprezzare la reale capacità contributiva del dichiarante e ricavarne informazioni ed elementi utili a valutare l’adeguatezza o meno dei redditi indicati nella stessa rispetto alla situazione patrimoniale dichiarata. Nei confronti dei proprietari, inoltre, saranno avviati ulteriori approfondimenti di natura fiscale finalizzati alla verifica di coerenza delle dichiarazioni dei redditi con la reale capacità reddituale/contributiva. Sono state conteggiate anche multe per 800mila euro.

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