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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cesenatico

Ecco i finalisti della 16esima edizione del Premio Biennale "Marino Moretti". Assegnati i premi speciali

Marco Capriotti, Daniele Conti e Federica Massia sono i tre studiosi che si contenderanno la vittoria finale

Manca meno di un mese alla cerimonia di premiazione del Premio Biennale "Marino Moretti"per la filologia, la storia e la critica nell'ambito della letteratura italiana. La commissione giudicatrice composta da Gianluigi Beccaria, Roberta Cella, Vittorio Coletti, Franco Contorbia, Renzo Cremante, Giulio Ferroni, Paola Italia, si è riunita a Casa Moretti lo scorso fine settimana e ha nominato i finalisti e i vincitori 2023. L’ampio ventaglio dei temi proposti dalle candidature e l’ottimo livello generale dei lavori pervenuti hanno obbligato i giurati ad una non facile decisione dopo puntuali analisi e valutazioni. La giuria ha letto e analizzato 94 opere candidate, con il premio che è riservato ad autrici e autori under 40 pubblicati nel biennio 2021-2023. 

I finalisti e i primi speciali 

I finalisti designati sono: Marco Capriotti (1991) con L’improvvisazione poetica nell’Italia del Settecento. La storia e le forme. Un catalogo, Roma, Accademia dell’Arcadia/Milano, Ledizioni, 2022 (2 tomi);  Daniele Conti (1985), I ‘quadernucci’ di Niccolò Machiavelli. Frammenti storici Palatini, Introduzione, edizione critica e commento, Pisa, Edizioni della Normale / Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, 2023; Federica Massia (1992), Il Fogliame americano. Whitman in Italia e la nascita del verso libero, Modena, Stem Mucchi, 2021. 

Il premio alla carriera invece è stato assegnato - all'unanimità - a Gilberto Lonardi per aver «precocemente rivelato qualità eminenti di storico, filologo e interprete di testi letterari antichi e moderni che lo hanno collocato, e lo collocano da anni, al centro della contemporanea riflessione sulla letteratura». 

Per la prima volta quest'anno la giuria ha anche deciso di segnalare con una menzione speciale il volume  Giuseppe Antonio Borgese – Marino Moretti, Carteggio (1920-1952), a cura e con una nota introduttiva di Valeria Capolupo con la motivazione che il libro fornisce un contributo alla conoscenza alla conoscenza della vita e dell’opera di Moretti,viste attraverso la corrispondenza con un intellettuale di primo ordine come Borgese, il critico che ha battezzato col nome di “crepuscolare” la poesia di cui Moretti è stato uno dei maggiori interpreti». 

La serata del 28 ottobre

Il prestigioso riconoscimento è organizzato dal Comune di Cesenatico con il sostegno fondamentale della Fondazione Fruttadoro Orogel e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Il premio è giunto alla sedicesima edizione e per la prima volta nella sua storia il vincitore verrà annunciato direttamente sul palco durante la serata di premiazione prevista per sabato 28 ottobre al Teatro Comunale di Cesenatico. La serata verrà condotta ancora una volta da Neri Marcorè, testimonial da qualche tempo di Casa Moretti, che quest’anno salirà sul palco con un ospite d’eccezione, l’attore Carmine Buschini che leggerà alcune poesie di Marino Moretti.

Da quest'anno - per la prima volta - sono stante unificate le due sezioni di Filologia e Critica Letteraria e i tre finalisti riceveranno un premio di di € 1500 cadauno. Tutti e tre presenzieranno alla serata finale e saranno a Cesenatico già da venerdì 27 ottobre per incontrare le scuole della città e offrire agli studenti del territorio una grande occasione di incontro con loro e di scoperta r riscoperta collettiva non solo di Moretti ma di una parte del mondo letterario. Il vincitore finale si aggiudicherà un ulteriore riconoscimento economico sempre del valore di 1500 euro.

«Siamo arrivati alla fase finale del premio e dopo il grande lavoro che ha svolto la giuria lo scorso fine settimana insieme a tutta Casa Moretti, siamo proiettati verso la serata del 28 ottobre. Sarà una festa e un grande momento di cultura per tutta la città. Siamo felici che i tre finalisti saranno a Cesenatico già dal giorno prima per incontrare le scuole e gli studenti del territorio», le parole dell'assessore Emanuela Pedulli. 

Le schede dei premiati

Marco Capriotti (1991) si è laureato in Filologia moderna presso l'Università "La Sapienza" di Roma e ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filologia e critica presso l'Università degli Studi di Siena e Sorbonne-Université nel 2020. Nello stesso anno, la sua tesi di dottorato è stata insignita del premio "Arcadia - Nicola Maria de' Angelis", bandito dall'Accademia dell'Arcadia. Si è occupato, tra gli altri, di Leopardi, Gozzano e Carmelo Bene; ma i suoi interessi principali vertono sulla cultura e la letteratura del Settecento. Professore di italiano e latino presso un liceo romano, è attualmente assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dove sta lavorando a un progetto sull'archivio manoscritto di Lodovico Antonio Muratori. 

Daniele Conti (Bologna, 1985) è borsista post-doc presso l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento con un progetto incentrato sull’edizione critica delle Conclusiones di Giovanni Pico della Mirandola e sullo studio delle sue fonti platoniche e neoplatoniche. Dopo aver conseguito il diploma di perfezionamento (Phd) in Discipline storiche e paleografiche presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e quello di Paleografo-archivista della Scuola Vaticana di Paleografia, Archivistica e Diplomatica, durante il biennio 2016-2018 è stato borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli. In séguito è stato Ahmanson Fellow a Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies (2018-2019), e ha svolto attività di catalogazione dei manoscritti del fondo Palatino della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Le linee principali della sua ricerca riguardano la filologia e la letteratura umanistica fiorentina del Quattrocento, nonché la storia culturale, religiosa e filosofica dell’Italia dell’Umanesimo e della prima età moderna. Le sue pubblicazioni di maggior rilievo sono due edizioni critiche di testi di Marsilio Ficino (Predicationes e Commentarium in Epistolas Pauli, Torino, rispettivamente 2014 e 2018) e l’edizione critica e commentata di inediti frammenti storici di Machiavelli (I ‘quadernucci’ di Niccolò Machiavelli. Frammenti storici Palatini, Introduzione, edizione critica e commento, Pisa-Firenze, 2023).

Federica Massia (Moncalieri, 1992) si è laureata in Filologia moderna presso l’Università di Pavia, dove ha conseguito il Dottorato in Scienze del testo letterario e musicale nel 2020 e due successivi assegni di ricerca. I suoi interessi sono rivolti soprattutto alla poesia italiana dell’Otto e del Novecento e alla traduzione letteraria. Oltre alla ricezione italiana di Whitman, si è dedicata all’attività di Roberto Sanesi poeta e traduttore, alla ricezione dell’opera di Montale nel mondo anglosassone e alle traduzioni pascoliane di Seamus Heaney. Attualmente si sta occupando delle polemiche letterarie che hanno coinvolto Foscolo nella Milano di inizio Ottocento. Suoi contributi e saggi sono usciti in raccolte miscellanee nazionali e internazionali e in rivista («Autografo», «Il Confronto letterario», «Studi italiani», «Archivio D’Annunzio»). 

Gilberto Lonardi ha insegnato letteratura italiana, critica dantesca, storia della tradizione classica all’Università di Verona.  Ha tenuto corsi a Parigi e a Tours. Ha scritto, fra l’altro, su Manzoni, D’Annunzio, Michelstaedter, Sereni, Giorgio Orelli. Su Montale: Il Vecchio e il Giovane, Zanichelli 1980 (premio Vassallini-Istituto veneto); Il poeta e l’agone,  Essedue 1989 (premio «Ossi di seppia»); Il fiore dell’addio, il Mulino 2003 (premio Val di Comino, premio Angelini-Università di Pavia, premio Imola. Le vie della critica); Winston Churchill e il bulldog, Marsilio 2011. Su Manzoni ha scritto L’esperienza stilistica del Manzoni tragico; Ermengarda e il Pirata. Manzoni, dramma epico, melodramma; Manzoni e l’esperienza del tragico; per Marsilio ha curato l’edizione di Tutte le poesie e dell’Adelchi. A proposito di Leopardi: Classicismo e utopia nella lirica leopardiana, Olschki 1982; Leopardismo, Sansoni 1992; L’oro di Omero. L’«Iliade», Saffo: antichissimi di Leopardi, Marsilio 2005 (premio Moretti; premio Bocchetta; premio La ginestra). Su Montale (Il Vecchio e il Giovane; Il fiore dell’addio. Leonora, Manrico e altri fantasmi del melodramma nella poesia di Montale; Winston Churchill e il bulldog. La «Ballata» e altri saggi montaliani). Di recente sono usciti Effetto Dante. Sulla «Commedia» dei moderni e La musa prigioniera. Prima e dopo del 2022.

Valeria Capolupo, dottoressa magistrale in Italianistica e Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Perugia, ha lavorato come editor freelance dopo aver conseguito un master universitario in Editoria. Strategie innovative per la comunicazione. Attualmente insegna italiano e storia in un Istituto di istruzione superiore. Per passione, da oltre dieci anni, si dedica all’attività teatrale.

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