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Cronaca

Acquedotto, discariche e depuratori: il conto dei danni dell'alluvione per Hera supera i 20 milioni in provincia

Il conto dell'alluvione sarà salato per gli impianti dei servizi pubblici gestiti da Hera nel territorio di Forlì-Cesena

Il conto dell'alluvione sarà salato per gli impianti dei servizi pubblici gestiti da Hera nel territorio di Forlì-Cesena. La multiutility, al pari di enti pubblici e degli altri gestori di reti, ha presentato una serie di interventi urgenti che sono stati inseriti nell'ultima ordinanza del commissario alla ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo relativa alle somme urgenze, finanziata con 412,5 milioni di euro, di cui 289 milioni già quest'anno e altri 123,4 nel prossimo anno. Di questi, circa 20,7 milioni vanno agli interventi urgenti già eseguiti o ancora da eseguire da parte di Hera per la provincia di Forlì-Cesena. Il calcolo riguarda i danni e i ripristini alle reti, senza considerare quindi le spese della raccolta straordinaria di rifiuti.

“Riguardo all'elenco riportato sull’Ordinanza n. 6/2023 degli interventi su ciclo idrico nell'ambito di Forlì-Cesena, Hera tiene innanzitutto a precisare che si tratta di una stima, fatta in fase di elaborazione dei possibili danni, e di una rappresentazione aggregata degli interventi in programma”, spiegano dalla multiutility. 

Acquedotto
 

Per la rete dell'acquedotto e per la gestione delle fognature nere, Hera ha chiesto al commissario Figliuolo circa 10,5 milioni per la provincia di Forlì-Cesena. A finire danneggiata è stata la rete dell'acquedotto. “Gli interventi a seguito dell'alluvione del maggio scorso sul servizio acquedotto sono stati numerosissimi e diffusi su tutto il territorio provinciale, prevalentemente sui Comuni montani e a seguito di frane”, fanno sapere da Hera.

Che continua: “Si è provveduto al ripristino del servizio nel più breve tempo possibile, spesso effettuando opere provvisorie (ad esempio tubazioni fuori terra di by-pass delle aree compromesse) e ripristinando il funzionamento degli impianti interessati da frane o allagamenti. Durante tali operazioni di ripristino, il servizio è stato mantenuto con autobotti, tutte attività concluse, con l’unica eccezione per la frazione di Porcentico (Comune di Predappio) dove la fornitura idrica verrà ripristinata al termine dei lavori del Comune sulla viabilità”, è la sintesi di Hera. 

Il Comune di Predappio è stato uno dei più colpiti, con danni stimati per 500mila euro alla rete dell'acquedotto, segue Modigliana con 272mila euro, Forlì con 250mila euro e Cesena con 150mila euro. Dopo queste prime attività di carattere provvisorio, si sta portando avanti la realizzazione delle opere definitive, che consisterà nell’interramento delle tubazioni oggi fuori terra ed il rifacimento degli impianti resi completamente inagibili dai dissesti. 

Fognature e depurazione

Hera gestisce anche gli impianti e le reti del servizio fognario-depurativo, in cui si sono registrati danni significativi nelle aree di pianura (per allagamenti) e nelle zone montane (per frane). Va tuttavia precisato che è in capo a Hera solo la competenza delle fogne nere, vale a dire le acque che necessitano di depurazione prima di essere immesse nell'ambiente. Le cosiddette “fogne bianche”, tra cui quelle della raccolta dell'acqua piovana che si riversa nelle strade (la rete che è stata maggiormente danneggiata dal fango), la competenza è dei Comuni, a cui Hera è andata in soccorso comunque con il proprio sistema di autospurgo, spendendo 1,7 milioni extra per far fronte all'emergenza. 

Sulle rete fognaria di Hera, dopo la riattivazione delle reti mediante attività di autospurgo e sull’impiantistica attraverso la pulizia e realizzazione di interventi provvisori, sono partite le opere per la ricostruzione definitiva delle opere pubbliche. Il danno più problematico e costoso, che si lascia dietro di sé l'alluvione, a riguardo è quello al depuratore di Premilcuore, irreparabilmente danneggiato da una frana. Qui si concentra l'intervento maggiore: la ricostruzione è stimata in 2,8 milioni di euro, di cui 300mila euro finanziati quest'anno e 2,5 milioni rimandati all'anno prossimo. 

“I tecnici di Hera sono all’opera per ripristinarne il trattamento provvisorio in attesa di realizzare il nuovo impianto a servizio del paese, le cui reti, compromesse a seguito dell’alluvione, oggi sono state quasi ripristinate”, fa sapere Hera.

Discariche

Sono in carico ad Hera anche le discariche dismesse, che – sebbene non ricevano più rifiuti – restano strutture da gestire dal punto di vista ambientale. Qui i danni sono conteggiati in 5.752.000 euro.  “Si tratta di impianti chiusi in post gestione che, non avendo subito cedimenti o danni a seguito dell’emergenza, non necessitano di interventi diretti di messa in sicurezza del corpo discarica ma solo  sulle opere accessorie, in particolare sulle strade di accesso danneggiate dalle frane. Non ci sono quindi preoccupazioni dal punto di vista ambientale”.

Tra gli interventi messi al conto dell'emergenza alluvione da parte di Herambiente spicca in particolare il danno all'ex discarica di Sant'Agostino (Predappio), dove risultano danni al sito e percolatodotto per 5,3 milioni di euro (quasi tutti da erogare nel 2024, tranne 205mila euro immediati già quest'anno). Qui la strada di accesso alla discarica per circa 1,5 km non risulta agibile, anzi parte della strada è diventata il nuovo alveo del rio Sant'Agostino. Non è possibile il transito, svariati tratti della banchina stradale sono franati, altri tratti sono interessati da frane originatesi dai versanti attigui.

L’infrastruttura esistente di trasporto del percolato per il collegamento in fognatura della discarica, il “percolatodotto” e i relativi sottoservizi comprensivi dei cavi elettrici e di segnale a servizio del percolatodotto, posati sotto la sede stradale, sono stati totalmente distrutti. Inoltre le acque dei versanti di monte, non più regimate, hanno attraversato i piazzali e strade della discarica
danneggiando le strade di accesso, le recinzioni e i baraccamenti degli uffici. Alla discarica, spiega la richiesta di ristoro alla struttura commissariale, è “da riprogettare e realizzare l'intera rete di gestione delle acque meteoriche del bacino imbrifero”.

Altri 261mila euro sono i danni conteggiati alla discarica in disuso di Civitella, dove viene richieste il ripristino della viabilità di accesso alla discarica e rimozione di frane di versante che hanno interessato parzialmente la viabilità. Qui si è verificato anche lo smottamento della strada di servizio per accedere alla sommità del corpo discarica. I lavori dovranno ricomprendere anche il ripristino e la regimazione delle acque corpo discarica a seguito di frane e detriti. 

Ammontano a 164mila euro, poi, i danni riportati dalla discarica della Busca, nel comune di Cesena. Qui si è verificatola frana sul versante di monte del coronamento della discarica che hanno interessato i fossi di regimazione delle acque e la strada di servizio, nonché diverse frane sulla strada interna all'impianto di accesso al corpo discarica.  La strada si accesso alla discarica, che parte dall'impianto di compostaggio è stata interessata da diverse frane, di cui una in corrispondenza di un movimento già noto.

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