rotate-mobile
Cronaca

Crac dell'Ac Cesena, il papà del baby calciatore: "Mio figlio ceduto per due milioni di euro, rimasi allibito"

Sotto la lente di ingrandimento di chi indaga ci sono le plusvalenze realizzate per gli inquirenti attraverso valutazioni "pompate" di giovani e semi sconosciuti atleti

Una udienza "fiume" e una giornata in attesa sul corridoio del terzo piano del tribunale di Forlì, davanti all'aula 107. E' stato il 7 marzo di alcuni giovani calciatori chiamati a testimoniare nella terza udienza con rito ordinario del processo sul crac dell'Ac Cesena. Sotto la lente di ingrandimento di chi indaga ci sono le plusvalenze realizzate per gli inquirenti attraverso valutazioni "pompate" di giovani e semi sconosciuti atleti che hanno viaggiato tra Verona (sponda Chievo) e Cesena. Secondo l'accusa operazioni di facciata che sarebbero state fatte per far quadrare i bilanci.

La contabile: "Ci fu una lite tra Lugaresi e Rino Foschi, volò un telefono"

Presenti all'udienza Luca Campedelli, imprenditore veneto e presidente dal 1992 al 2022 del Chievo Verona dei miracoli, ma anche Rino Foschi, ex direttore sportivo del Cesena e del Palermo. Nel corso della lunga udienza sul banco dei testimoni ha sfilato il papà di un giovane calciatore veneto, che fu ceduto dal Chievo Verona al Cesena negli anni che sono sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori.

"Non volevo che mio figlio fosse 'parcheggiato'"

"Un dirigente del Chievo mi chiamò - ha raccontato il papà - e mi disse che c'era una offerta importante per mio figlio, lo voleva il Cesena. Devo dire che mi preoccupai subito di capire se si trattasse di una operazione 'sana', anche perché mio figlio era minorenne, e volevo che finisse la scuola. Chiamai al telefono Rino Foschi ma non seppe darmi indicazioni precise". 

"Non volevo - ha spiegato il testimone - che mio figlio fosse 'parcheggiato', volevo sapere se il Cesena fosse realmente interessato a lui. Dal club veneto ebbi delle rassicurazioni, in una partita Primavera giocata tra Cesena e Chievo incontrai Foschi sugli spalti, ebbi l'impressione che non sapeva neanche chi fosse mio figlio". Il genitore diede l'assenso al trasferimento del figlio minorenne al Cesena e "molto tempo dopo, in pratica quando il Cesena era fallito, venni a sapere che mio figlio era stato ceduto per due milioni di euro, devo dire che rimasi allibito". Il papà ha raccontato il peregrinare del figlio calciatore che dopo la cessione al club bianconero rimase un anno in prestito nella Primavera del Chievo, poi passò alla Folgore Caratese, poi al Cesena (senza mai giocare) ed infine in un'altra squadra. 

Il processo è stato ribattezzato mediaticamente  “Fantacalcio”, se ne occupò anche un servizio della trasmissione "Le Iene". Un processo che ha perso alcune pedine importanti che hanno scelto il patteggiamento accompagnato dal risarcimento al curatore fallimentare come gli ex presidenti bianconeri Igor Campedelli e Giorgio Lugaresi. Entrambi gli ex numeri uno del Cavalluccio hanno invece deciso di difendersi con rito ordinario nel processo che verte sui reati fiscali, collegato principalmente ai lavori al Manuzzi in occasione del 'nevone' del 2012.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crac dell'Ac Cesena, il papà del baby calciatore: "Mio figlio ceduto per due milioni di euro, rimasi allibito"

CesenaToday è in caricamento