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Riparte l’Under 20 del Cesena Rugby

Questi ragazzi sono il futuro imminente del rugby romagnolo, sia a livello cittadino che regionale. Infatti le due società che militano nelle categorie superiori andranno a selezionare i loro prossimi giocatori in questa categoria

Al via gli allenamenti del Cesena Rugby Under 20. Questi ragazzi sono il futuro imminente del rugby romagnolo, sia a livello cittadino che regionale. Infatti le due società che militano nelle categorie superiori andranno a selezionare i loro prossimi giocatori in questa categoria; quindi i ragazzi più meritevoli, durante questa stagione sportiva, potranno giocare nel Cesena Rugby che milita nella serie C Elite o essere convocati dal Romagna Rugby partecipando a gare di serie A1.

Il traguardo di questa squadra è molto ambizioso, ma sicuramente alla portata, visti i giocatori a disposizione. Al valido gruppo dei nati nel ‘94 e ‘95 andranno ad aggiungersi i ragazzi nati nel ‘96, ex Under 16, che hanno maturato una bellissima esperienza nella stagione passata qualificandosi secondi al torneo degli Appennini dopo aver concluso al primo posto il proprio girone interregionale. Sicuramente nella prossima stagione si assisterà a partite di alto livello agonistico in una realtà romagnola in forte espansione nell’ambito del rugby nazionale. Inoltre nessun atleta potrà riposarsi in panchina perché ci saranno grosse opportunità per tutti i ragazzi iscritti.

Saranno, infatti, iscritte due squadre U20 che parteciperanno a due campionati ben distinti, con l’obiettivo di vincerne almeno uno. Per giocare a rugby non è necessario avere determinate caratteristiche fisiche: c'è un ruolo per tutti!  Nella squadra giocano ragazzi agili e scattanti con quelli potenti e massicci per portare l’ovale oltre la linea di meta. Chi vi preparerà a questa magia saranno i nostri allenatori Roberto Ievolella e Jorge Gutierrez (ex giocatori e ora allenatori di rugby) affiancati da preparatori atletici laureandi in scienze motorie come Enrico Freschi.

Il piacere di questo sport non si esaurisce nei due tempi in campo, ma si conclude con il famoso terzo tempo quando ci si ristora assieme alla squadra avversaria e agli arbitri. Per descrivere meglio lo spirito rugbystico utilizzerò le parole di un ragazzo fiorentino, Francesco Borelli, giocatore di rugby scomparso prematuramente: “La grande colpa della società è quella di non aver capito che il rugby lo si raggiunge solo con grande sofferenza e sacrificio: non è cosa da persone normali. Infatti non è solo eccellenza atletica, ma anche coraggio, fatica, sprezzo del pericolo, sforzo fisico e psichico immenso.” – “Un rugbysta è leale, coraggioso e ricco di personalità, oltre che altruista, perché una squadra di rugby è formata da un gruppo saldo e omogeneo di amici e compagni (come poi confermato da legami indistruttibili nella vita civile), perché si gioca, si vince o si perde tutti insieme. A fine stagione si fanno feste e cene, si è tutti amici, si vorrebbe che il tempo non passasse mai.” – “Il rugby con la sua intima filosofia può essere apprezzato solo da chi lo pratica o lo ha praticato, solo un rugbysta può capire perché il suo fascino non l’abbandonerà mai, perchè tutti i rugbysti di una squadra sono come fratelli, perché il ricordo di una dura partita, di un coro sfrontato e di risate sarà sempre ricordato con immenso piacere. Gioco anch’io, ci sono anch’io, faccio rugby, ho veri amici, fidati, quelli che il rugby mi ha dato. Ecco, il rugby è tutto questo, e anche di più, qualcosa che nemmeno io so spiegare, qualcosa di bellissimo. Un altro bacio, Francesco"
 

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