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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La Granfondo "Via del Sale" e i suoi 4.500 ciclisti si sposa con l'Irst

Duecento ciclisti, grazie alla riapertura straordinaria delle iscrizioni dal 20 febbraio scorso, hanno scelto di aderire all’evento di beneficenza e pedalare al fianco dell’IRST IRCCS e della ricerca contro i tumori

Mancano ancora dieci giorni al via della 18° Granfondo Selle Italia “Via del Sale”. L’evento sportivo – tra i più importanti della primavera nella Riviera romagnola – segna, infatti, due picchi nella propria storia: da una parte, il record d’iscritti, dall’altro l’abbinamento benefico con un ambizioso progetto di ricerca per la cura dei tumori al seno (Progetto IART). Saranno ben 4.500 i ciclisti in partenza domenica 6 Aprile a Cervia, nella location “vista mare” del Fantini Club (Lungomare Grazia Deledda, 182). Alle 3.500 iscrizioni raccolte in pochi giorni, a ottobre e dicembre (per il terzo anno a numero chiuso), si sono aggiunte gli abbonati del circuito Challenge Alè e i duecento ciclisti che, grazie alla riapertura straordinaria delle iscrizioni dal 20 febbraio scorso, hanno scelto di aderire all’evento di beneficenza e pedalare al fianco dell’IRST IRCCS e della ricerca contro i tumori sostenendo l’innovativo Progetto IART ossia una nuova metodica sperimentale ideata dal Prof. Giovanni Paganelli (Direttore della Medicina Nucleare IRST IRCCS) che potrà permettere alla cura conservativa dei tumori della mammella di compiere un deciso passo in avanti.

Le 200 iscrizioni alla gara non sono, però, la sola iniziativa di raccolta fondi a sostegno dell’IRST e del Progetto IART. Sabato 5 aprile dalle ore 20:30 si terrà presso Sportur Club Hotel una speciale Cena di gala aperta a tutti coloro che vorranno partecipare (costo 50 euro, prenotazione obbligatoria) dedicata agli appassionati di bici e non solo, in presenza di autorità, nomi fra i più importanti del mondo del giornalismo, testimonial del ciclismo e dello sport e due straordinari ospiti: Daniela Vergara e Luca Giurato.

Il connubio è stato presentato in una partecipata conferenza stampa, presenti autorità, amici, organizzatori. “I relatori seduti a questo tavolo e la Granfondo stessa che parte da Cervia per svolgersi in gran parte nel cesenate – ha detto il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi – rappresentano tanti pezzi di un sistema che va valorizzato: il turismo, la cultura, il benessere, la ricerca scientifica di cui l’IRST è punta e orgoglio per tutta la Romagna.” Lettura sposata dall’Assessore alle politiche turistiche di Cervia, Luca Coffari: “La Granfondo è il primo grande evento della nostra stagione turistica, è un volano eccezionale, quest’anno oltretutto arricchito da una buona causa come quella della lotta ai tumori.”

Visione “dietro le quinte” quella di Claudio Fantini, patron di Sportur, società organizzatrice della corsa: “La Granfondo nasce e si è consolidata quale progetto di sistema che mira a unire alcuni temi di alta qualità – cibo, paesaggio, cultura, sport – perché oggi per distinguersi si deve offrire il meglio del territorio.”

Tra le punte e modelli offerti dalla Romagna anche le attività di cura e ricerca dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST); attività che anche nella sede di Cesena, come illustrato dal Direttore Sanitario, Mattia Altini, hanno altissimi risultati: dall’incremento dei ricoveri in Day Hospital (+20% di accessi) all’avvio di nuove attività ambulatoriali di Radioterapia, dall’estensione dei progetti di umanizzazione allo sviluppo di ricerche che prima non si svolgevano (24 studi clinici nel 2013, +166%), senza tralasciare l’incremento del personale medico (2 unità), di un data manager e personale amministrativo. “Impegno che trova risposta nello straordinario affetto della società civile – ha aggiunto Altini –: è davvero straordinario quante iniziative pro IRST nascano a Cesena.”

Come detto, tutte le attività benefiche a corollario e arricchimento della 18° Granfondo Selle Italia, saranno indirizzate all’avvio dello studio del Progetto IART. Descritto dal suo ideatore, Giovanni Paganelli, Direttore della Medicina Nucleare IRST, la IART (acronimo di Intraoperative Avidination for Radionuclide Treatment) indica una nuova tecnica per la cura dei tumori alla mammella (oggi prima causa di decesso tra le donne affette da neoplasia). Unendo le caratteristiche di alcune proteine con quelle degli isotopi radioattivi (farmaci prodotti dall’Officina Radiofarmaceutica dell’IRST) la IART potrà permettere di ridurre drasticamente ma con uguale efficacia, il numero di sedute di radioterapia post intervento chirurgico. Il grande vantaggio della nuova metodica, sotto il profilo della qualità di vita e della sostenibilità economica per il sistema sanitario, risiede nel poter essere eseguita in regime ambulatoriale. A oggi la IART è stata eseguita in associazione a una radioterapia esterna ridotta, con risultati positivi. “Il passaggio successivo – ha evidenziato Paganelli – prevede di confrontare la nuova tecnica con quelle attualmente in uso e su molte più pazienti. Se i risultati risponderanno alle attese, la IART potrebbe essere un’alternativa davvero innovativa alle cure tradizionali, rappresentare il naturale proseguimento nel cammino di sviluppo di terapie sempre più efficaci e meno invasive avviato con la messa a punto della metodica del linfonodo sentinella e il conseguente stop alle resezioni totali.”

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