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Sampierana, Davide Braccini: "Dopo un avvio di stagione incerto ci siamo ripresi bene"

"La promozione, che è il nostro obbiettivo perché noi non ci nascondiamo, ce la dobbiamo guadagnare sul campo"

Nella goleada della Sampierana ai danni della Stella (6-1) per i due fratelli Braccini è stata una giornata di gloria anche a livello personale: Simone (classe 1995) ha segnato la seconda rete – la quinta della stagione – Davide (classe 2001), subentrato proprio al fratello maggiore a un quarto d’ora dalla fine, ha realizzato il quinto gol del match, il primo in campionato dopo i due in Coppa Italia. Due giocatori diversi: Simone, esterno d'attacco, alto e molto veloce sulla corsia destra, con una certa confidenza con la porta avversaria; Davide, più centrocampista offensivo che esterno comunque di fascia sinistra, più piccolo di statura, punta invece sulla rapidità d'azione.

“Ho preso palla sulla trequarti, me la sono portata avanti dopo lo stop, ho allargato a Berni sulla fascia che dal fondo ha messo la palla in mezzo a rientrare: ho colpito dal dischetto del rigore” racconta il trequartista-esterno d’attacco, sette anni nelle giovanili del Cesena, due anni e mezzo al Sansepolcro al fianco di Simone rispetto al quale ha anticipato l’arrivo a San Piero nella seconda metà dello scorso campionato.

Davide Braccini, Sampierana finalmente sola in testa...

“Ce l’abbiamo fatta, dopo un avvio di stagione incerto ci siamo ripresi bene. Dobbiamo stare lì con la testa, non mollare niente a cominciare dalla insidiosa trasferta di domenica a Cotignola : le avversarie sono in agguato”.

Possono impensierirvi?

“Certo, è vero che la Sampierana è più forte rispetto a quella della scorsa stagione però è anche vero che c’è un gruppo di avversarie agguerrite come dimostra la classifica. La promozione, che è il nostro obbiettivo perché noi non ci nascondiamo, ce la dobbiamo guadagnare sul campo: mica ci piove dal cielo. La stagione scorsa, in cui siamo stati vicini a fare il grande colpo, ci deve servire da monito”.

Cosa chiede Davide Braccini a livello personale?

“Voglio guadagnarmi un po’ più di spazio come tutti sfruttando le opportunità che mi capiteranno e magari segnare qualche gol. Finora ho giocato tre partite da titolare e degli spezzoni. La rete mi mancava, dovevo sbloccarmi”.

Suo fratello Simone che le dice? E lei che cosa gli suggerisce?

“Mi sprona a dare sempre il massimo. E del resto anche io, pur di sei anni più giovane, durante le partite gli do qualche consiglio dalla panchina. Lui li accetta di buon grado. Abbiamo un bel rapporto dai tempi di Sansepolcro, insieme ci divertiamo. Simone è molto forte, segna, serve assist, è un giocatore importante, di grande impatto sulla partita”.

“Come faccio con tutti i nostri ragazzi, prezioso patrimonio della società che a ragione punta molto sulla territorialità, invito Davide a non avere paura nel fare le giocate – spiega invece Simone Braccini, il fratello più grande di Davide  – e comunque cerco di non essere mai invadente. Tra noi c'è un bel rapporto, da tempo giochiamo insieme ed essendo un 2001 con anni di calcio alle spalle Davide è ormai un calciatore fatto e una sua parola la ascolto sempre volentieri. Se c'è un aspetto su cui deve lavorare è nella determinazione nell'affrontare le partite, un limite causato dai due anni di stop per il covid e che riguarda un po' tutti i giovani calciatori della sua generazione”.

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