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Spinelli (centro-destra): "Tu partecipi, lui partecipa. Poi decide il Palazzo"

"Tu partecipi, lui partecipa e alla fine è il Palazzo che decide e procede come avrebbe fatto esattamente prima di "ascoltare" i cesenati. Anzi. Si consultano i cittadini "dopo" che le scelte di fondo"

Tu partecipi, lui partecipa e alla fine è il Palazzo che decide e procede come avrebbe fatto esattamente prima di "ascoltare" i cesenati. Anzi. Si consultano i cittadini “dopo” che le scelte di fondo e di impostazione sono già state assunte e l’opera realizzata! E’ ciò che succede oggi con l’edizione speciale di Carta Bianca della Malatestiana. Un modo per dare apparenza di dialogo, ma destinato a non avere seguito.

La Grande Malatestiana, fiore all’occhiello del quinquennio amministrativo di Lucchi, in realtà è stata pensata più come un centro socio-culturale (una “biblioteca di quartiere” è stato detto da qualche competente cesenate) che non come il recupero e il potenziamento della Biblioteca Malatestiana per quello che rappresenta, ossia uno dei più bei gioielli di famiglia della città.

Il numero dei volumi consultabili è drasticamente diminuito per lasciare spazio ad una impostazione da salotto buono a spese della comunità, con eventi ed iniziative di vario genere (corsi di cucito o di cucina, tombole e feste), che ha visto confluire enormi somme pubbliche per un recupero zoppicante e pieno di problemi. Il centro aggregativo è stato messo al posto dei libri, che non paiono più in primo piano, visto che ne diminuisce la quantità a disposizione della gente e soprattutto dei più piccoli (a cui è stata limitata la possibilità di scelta dei volumi).

Deve essere una prassi operativa propria di questa amministrazione, alla quale si vede non interessa molto salvaguardare i tratti storico-tradizionali e l’identità cittadina. Per esempio, anche il foro annonario, pur rimesso a nuovo e vestito con l’abito da festa, ha perso la caratteristica dell’antico mercato coperto di Cesena. E’ un’altra cosa. Tutto si perde nell’indistinto e nel nuovismo.

Bisognerebbe riportare l’attenzione soprattutto sulla Malatestiana Storica e sulla Biblioteca dei piccoli (perché se si vuole aumentare la lettura occorre farla amare ai bambini), con una gestione che sia garantita da un direttore che risponda ai parametri di legge e sia in grado di assicurare quel livello di amministrazione adeguato ad una Biblioteca dalla tradizione unica nel panorama mondiale.

Ma non c’è solo la Biblioteca Malatestiana. Sto pensando ai “Luoghi della memoria cittadina”, come la Portazza, l’ex Lazzaretto, il Mulino di via Curiel e il Camerone di Sant’Agostino, per arrestare quel degrado che tra pochi anni li ridurrà a ruderi. Si potrebbero affidare questi immobili alle aziende private che presentino un progetto serio di recupero e riutilizzo facendosi carico del restauro in cambio della loro gestione.

Insomma cerchiamo di salvaguardare il volto della città di Cesena, in modo che sia riconoscibile nella sua originalità e tradizione.

Stefano Spinelli

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