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Niente cittadinanza onoraria ad Assange, Cesena Siamo Noi: "Fatto grave, voto favorevole solo del M5s"

Il consiglio comunale di giovedì 27 luglio ha rifiutato di concedere la cittadinanza onoraria a Julian Assange proposta da Cesena Siamo Noi, che aveva dato voce al Partito comunista

Il consiglio comunale di Cesena di giovedì 27 luglio ha rifiutato di concedere la cittadinanza onoraria a Julian Assange proposta da Cesena Siamo Noi, per conto del Partito comunista, che non siede in consiglio.

Spiega Denis Parise, consigliere di Csn: "Lo riteniamo un fatto grave. Si è trascurata l’attuale grave situazione in cui versa la libertà di informazione. nella stampa, nelle tv e nei social media è messa in pericolo e soggetta a gravissimi episodi di censura. La persecuzione giudiziaria e le orribili condizioni di carcerazione di Assange sono emblematici. Ha fatto eccezione, e gliene diamo merito, il consigliere Capponcini del Movimento 5 stelle che ha votato a favore e ha colto l’importanza ed il valore della mozione. Il fondatore di Wikileaks è il giornalista che tutta la stampa libera nel mondo ha eletto a paladino della sfida dell’informazione ai grandi poteri politici, militari, finanziari ed alla stampa asservita".

"Ma gravi - prosegue Parise - quanto il rigetto della mozione sono gli argomenti apportati dai vari gruppi consiliari a sostegno del rifiuto della proposta di Cesena siamo noi e del Pc. Rossini (capogruppo del Pd) afferma che il partito si è dato la regola che chi riceve la cittadinanza abbia un effettivo collegamento col territorio: e allora la cittadinanza a Sami Modiano quali addentellati ha con la città? E quali ne aveva Gino Strada?. Rossini si dice inoltre preoccupato perché la proposta originaria è stata avanzata da un gruppo extraconsiliare (il Partito Comunista) e che votarla costituirebbe un precedente pericoloso: è dunque un problema che Cesena Siamo Noi condivida e porti le istanze di cittadini cesenati nel luogo della loro rappresentanza assumendosene quindi la responsabilità?. Riteniamo che citare il Partito Comunista come ideatore della mozione era dovuto per correttezza nei loro confronti e per significare il carattere altamente civico e l’universalità della questione proposta".

Prosegue ancora Parise: "Strinati di Cesena 2024 si dice d’accordo con le ragioni del Pd ma riconosce, nella dichiarazione di voto, la gravità della situazione persecutoria del giornalista. Non è chiara dunque la motivazione del suo voto contrario. Di Placido ( Cambiamo) afferma che si vuole erigere Assange a paladino della libertà di informazione perché ha pubblicato delle informazioni riservate ma nella realtà va considerato che spesso vengono diffuse informazioni sensibili e riservate senza una verifica di veridicità. Assange potrebbe avere estorto dei documenti attraverso il compimento di reati e quindi l’informazione non deve essere data. Celletti (Lega) afferma che la cittadinanza si dà a chi abbia un valore certo e che non sia stato messo in discussione da tanti. Si chiede se Assange abbia voluto essere al centro dell’attenzione o abbia voluto immolarsi come martire di fronte al mondo cinico e baro? Si interroga sui risvolti psicologici di Assange e conclude che sarà molto contento dell’attenzione che ha raccolto e finirà nei libri di storia. Incomprensibile il silenzio del sindaco, presente alla discussione, sicuramente a conoscenza della persecuzione giudiziaria di Assange; da giurista, avrebbe potuto dare peso ad una discussione tra persone visibilmente impreparate a cogliere il grave pericolo di compressione delle libertà personali che la nostra epoca ha in grembo".

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