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Museo archeologico, la Lega: "Spazi inadeguati rispetto al costo, l'offerta culturale è carente"

"Abbiamo criticato ripetutamente la scelta di prevedere più musei con spazi inadeguati e con costi di mantenimento ovviamente più sostenuti rispetto a un unico contenitore"

“21.450 euro per uno ‘stallone’ in metallo da posizionare all’ingresso del futuro museo archeologico in piazza Bufalini. Lo ‘stallone’, secondo il progettista, dovrebbe rappresentare un elemento di ‘forte’ attrattività, un simulacro per aumentare le aspettative e l’immaginario del visitatore, museo che solo di lavori costerà quasi 2 milioni e 900.000 euro. Poi ci saranno le spese ancora indefinite di manutenzione, personale e voci varie. I lavori termineranno (forse) nel 2026, Cesena quindi dovrà fare a meno per alcuni anni del museo archeologico, chiuso nel 2018 con la promessa di aprirlo rinnovato dopo pochi mesi. Da anni sollecitiamo la Giunta sulla carenza di un’offerta culturale di qualità a Cesena". Così in una nota i consiglieri della Lega Antonella Celletti, Beatrice Baratelli, Enrico Sirotti Gaudenzi e Fabio Biguzzi.

"Abbiamo criticato ripetutamente la scelta di prevedere più musei con spazi inadeguati e con costi di mantenimento ovviamente più sostenuti rispetto a un unico contenitore, un Museo della Città onnicomprensivo che si sarebbe potuto realizzare nel complesso di Sant’Agostino che non solo sarebbe stato raggiungibile più facilmente dai visitatori ma avrebbe anche comportato una riqualificazione più complessiva dell’area del centro storico dove è posizionato. La Giunta Lattuca, tuttavia, non si è lasciata smuovere da nessuna ragione. Martedì pomeriggio, quindi, dietro specifica richiesta dei consiglieri di opposizione, Giunta e progettista sono venuti in commissione a spiegare il progetto definitivo che lascia molto perplessi, in particolare per l’esiguità degli spazi che non consentono neppure l’esposizione del grande pavimento musivo a tessere bianche e nere di una ‘domus’ romana rinvenuto in piazza Fabbri tra il 1997 e il 1998, oggi parcheggiato nel salone comunale. E poi ci vogliono convincere che saranno valorizzati solo i reperti importanti. Inutile girarci intorno: il museo avrebbe dovuto essere collocato altrove, in spazi più ampi per eventuali aggiunte o mostre temporanee”.
 

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