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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Mercato ortofrutticolo, Casali (Fdi): "In cinque anni nessun rilancio, anzi un peggioramento delle condizioni"

“Il presidente del Mercato ortofrutticolo di Cesena viaggia in Italia e all'estero in cerca di nuovi modelli da adottare per il rilancio della struttura cesenate, ma a cinque anni dalla sua nomina non c'è ancora un chiaro indirizzo"

“Il presidente del Mercato ortofrutticolo di Cesena viaggia in Italia e all'estero in cerca di nuovi modelli da adottare per il rilancio della struttura cesenate, ma a cinque anni dalla sua nomina non c'è ancora un chiaro indirizzo, forse perché ha seguito gli input schizofrenici che gli sono arrivati dalle amministrazioni di sinistra che si sono succedute negli ultimi dieci anni. Intanto, però, dagli operatori arrivano richiami molto precisi che segnalano le tante difficoltà che devono quotidianamente affrontare: le imprese che lavorano all'interno del Mercato Ortofrutticolo di Cesena sono ostaggio delle indecisioni del Comune, ma non possono più aspettare, hanno bisogno di servizi e di risposte”. Marco Casali, candidato sindaco del centrodestra, richiama l'Amministrazione e For, la società di gestione, alle proprie responsabilità.

“In attesa che il Presidente del Mercato Ortofrutticolo chiarisca in commissione questa situazione, è però necessaria una riflessione, tutta politica, su questa partecipata affinché non si finisca, come accadde anche per altri fiori all’occhiello cesenati poi emigrati verso altri lidi, con la città privata di una struttura strategica – argomenta Casali -. Ricordiamo che l'ex sindaco Lucchi aveva previsto una privatizzazione, delibera che all'ultimo momento fu poi ritirata dallo stesso PD (anno 2017), evidenziando una scarsa strategia e anche una superficiale conoscenza delle dinamiche di questo importante polo di sviluppo economico. Dopo la Presidenza Scarpellini, finita nel 2018, con l'avvento della Presidenza Giunchi si è incominciato a parlare di fusioni con altri mercati (Parma, Bologna e Rimini) arrivando anche alla proposizione di una due diligence redatta dallo stesso ex-Vicesindaco Carlo Battistini ora Presidente della Camera di Commercio della Romagna, che nelle vesti di Financial Advisor definì uno schema che avrebbe dovuto portare alla costituzione di un unico grande mercato regionale. Di questo progetto poi non se ne è fatto più nulla anche perché è risultato che alcuni di questi mercati avevano qualche tossicità di troppo in corpo, che evidentemente qualcuno cercava di diluire nel corpo altrui”.

E' poi arrivato il Pnrr, con investimenti previsti anche sulla struttura di Pievesestina. “Sono stati presentati come una scommessa per il futuro – prosegue il candidato sindaco del centrodestra - ma, stante le lamentele degli operatori, questo non pare molto roseo. Se un mercato costa di più, se ha servizi di minor qualità, prima o poi sarà destinato ad un minor giro d’affari. In città abbiamo già l’esempio del Foro Annonario a raccontarci quale sia l’agonia di un luogo privo di giro, di imprese, di persone e di merci. Il bilancio dei primi 5 anni di nuova Presidenza appare dunque magro, urge una verifica precisa per comprendere se esiste una cattiva gestione o se è necessario compiere altre mosse strategiche. Questo movimento ondivago manifestato negli ultimi anni non manifesta una strategia chiara. Pare che in funzione dei desiderata della politica – conclude Marco Casali - il Mercato diventi ostaggio di una progettualità che ha tutto meno che mettere al centro le esigenze degli operatori che lo frequentano”.

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