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La Lega sul bilancio comunale: "Non c'è un progetto di rilancio del territorio"

“Nel bilancio, infatti, non c’è neppure l’embrione di un progetto per la Cesena del futuro. Ci sono, al contrario, spot propagandistici che hanno il loro apice nella previsione di spese milionarie per la ‘bicipolitana’"

“Giochi di prestigio per confondere i cesenati e andare avanti a colpi di propaganda. Parliamo del bilancio comunale appena approvato, che solo il PD con il suo capogruppo può considerare una manovra che ‘guarda avanti’. Nella realtà si tratta di un bilancio zeppo di richiami ‘ideologici’, lontani da un concreto progetto di rilancio che risponda alle esigenze del territorio. Si spostano importi dalla spesa corrente a quella per investimenti, in attesa di tempi migliori ovvero di risorse che dovrebbero arrivare da Roma o da Bologna e, nel frattempo, si continuano a tenere in piedi progetti del passato ormai decotti, alla faccia della discontinuità”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali della Lega.

“Nel bilancio, infatti, non c’è neppure l’embrione di un progetto per la Cesena del futuro. Ci sono, al contrario, spot propagandistici che hanno il loro apice nella previsione di spese milionarie per la ‘bicipolitana’. Nulla su nuovi parcheggi e su un progetto integrato in tema di sicurezza urbana. Respinte al mittente le proposte del gruppo Lega di eliminare la tassa di soggiorno e di riconsiderare i progetti e gli investimenti per la cultura collegati a un rinnovato rilancio del turismo d’arte. La Giunta impegna sette milioni suddividendoli in più progetti di respiro non certo ampio, anziché puntare, come abbiamo proposto, a un’iniziativa più lungimirante come la riqualificazione del complesso storico del Sant’Agostino (già di proprietà comunale) come grande e importante ‘museo della città’ tale da diventare, insieme alla ‘Malatestiana’, il fulcro di un rilancio turistico culturale di Cesena. Qual è la visione del futuro di Cesena della Giunta Lattuca? Non si sa. Pd e alleati inondano aula e media di surreali dichiarazioni d’intenti, ma, nella realtà, perpetuano previsioni sbagliate e progetti obsoleti. Ne sia esempio il bando ideato per ristorare le micro-imprese con risorse di appena 460 mila euro. Un’elemosina che andrà dai 700 ai 200 euro (nel caso in cui l’impresa sia costituita dal primo luglio 2019) fino a esaurimento fondi. Ovvero, una gara a chi farà più in fretta a partecipare".

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