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L'abbattimento del leccio, scoppia il caso: "Tutto fatto in gran segreto, da decenni faceva ombra a ridosso della Malatestiana"

“Appare grave che l’operazione ‘abbattimento’ sia stata decisa dandone informazione esclusivamente alla Soprintendenza che avrebbe dato il benestare. Tutto fatto in gran segreto"

“E’ semplicemente scandaloso. Il taglio dell’unico grande e storico leccio che torreggiava e faceva ombra da decenni a ridosso dell’ingresso della ‘Grande Malatestiana’, in piazza Fabbri, non è stato in alcun modo preannunciato alla cittadinanza, né è stata illustrata, almeno al Consiglio comunale, l’analisi dei tecnici che, secondo un comunicato diffuso dal Comune a taglio avvenuto, avrebbe stabilito l’instabilità della pianta”. Così in una nota i consiglieri comunali della Lega, Antonella Celletti, Enrico Sirotti Gaudenzi, Beatrice Baratelli e Fabio Biguzzi. L'abbatimento dello storico leccio diventa un caso politico.

“Appare grave - proseguono i leghisti - che l’operazione ‘abbattimento’ sia stata decisa dandone informazione esclusivamente alla Soprintendenza che avrebbe dato il benestare. Tutto fatto in gran segreto, quindi, mentre i tempi per un confronto ci sarebbero stati. L’amministrazione comunale, a specifica richiesta dei consiglieri della Lega, aveva assicurato che i lecci della piazza Bufalini non sarebbero stati toccati. Come, del resto, aveva stabilito la Giunta Lucchi dopo un referendum popolare indetto nel 2017, grazie al quale in un mese si raccolsero 2.850 firme per il mantenimento in loco delle grandi piante. Il leccio abbattuto era palesemente sano, ma chiunque avesse sotto gli occhi i lavori del cantiere negli ultimi tempi si sarebbe accorto che intorno alla base di quell’albero si stava scavando molto e c’è chi se ne chiedeva i motivi temendo per la stabilità del leccio. Forse la Giunta Lattuca ha valutato ben poca cosa il taglio di un albero storico, uno dei pochi rimasti in quella porzione di centro storico. I fatti sono ormai palesi: in primo luogo, il progetto delle Tre Piazze è sbagliato in tutti i sensi e si sta rivelando un ulteriore atto di cementificazione della città; in secondo luogo, perde sempre più credito la svolta ambientale; in terzo luogo, le decisioni della Giunta sono sempre meno trasparenti e assunte d’imperio".

Davide Fabbri: "Con apposite cure e manutenzioni alberi di questo tipo si possono salvare"

Sul caso interviene anche il blogger ambientalista ed ex consigliere comunale Davide Fabbri: "Il Comune di Cesena ha fatto abbattere un leccio di oltre 60 anni davanti alla Biblioteca Malatestiana.  Da diversi giorni c‘erano strani movimenti degli operai del cantiere attorno ai lecci della Malatestiana. In essere vi è infatti un cantiere edile che sta realizzando opere in muratura attorno agli alberi. Prima o poi - questa è la mia amara previsione - i lecci storici della Malatestiana verranno tutti abbattuti, uno alla volta, sotto silenzio, con la solita motivazione strumentale: malattie o instabilità-pericolosità di caduta delle piante. E pensare che tali alberature possono essere salvate con apposite cure e manutenzione. Con interventi fitosanitari endoterapici, a basso impatto ambientale. Ma per far questo, occorre sensibilità e interesse alla tutela ambientale, soprattutto delle alberature storiche della città. Sensibilità non presente all‘interno della nostra Amministrazione comunale, presente e passata".

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