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Parte la campagna elettorale del Pd: "A sinistra siamo uniti, a destra c'è competizione. Il campo largo serve"

Davanti a un pubblico eterogeneo e molto attento seduto al circolo Arci di Sant'Egidio, giovedì sera, si è svolta la prova generale della campagna elettorale che avrà inizio ufficialmente dopo Pasqua, venerdì 5 aprile al Teatro Verdi

"Dobbiamo essere all'altezza delle piccole cose". Ricorda una frase zen  invece è il filo conduttore della campagna elettorale del Pd, perché se è vero che è facile impressionare con effetti speciali da sempre sono i dettagli che decretano il successo di un bravo artigiano. E così vuol fare il Pd. Dopo aver portato a casa ingenti risorse del Pnrr che stanno cambiando e cambieranno il volto di Cesena nella prossima legislatura la giunta si impegnerà nelle rifiniture, per consegnare ai cittadini una città sempre più bella, più sicura e che non lasci indietro nessuno.

Davanti a un pubblico eterogeneo e molto attento seduto al circolo Arci di Sant'Egidio, giovedì sera, si è svolta la prova generale della campagna elettorale che avrà inizio ufficialmente dopo Pasqua, venerdì 5 aprile, al Teatro Verdi.

Per primo ha parlato il segretario comunale del Pd Lorenzo Plumari. "La differenza tra ieri e oggi è tanta. Nel 2019 c'erano 7 candidati, oggi 3. A sinistra siamo tutti uniti, a destra c'è competizione - ha detto Plumari - Il nostro laboratorio dimostrerà che il campo largo, nel giusto rispetto di ogni identità, è fondamentale per vincere. E' ovvio che imporrà uno sforzo maggiore a tutti ma le energie non mancano e l'obiettivo è una città migliore, coesa capace di condivisione. Non a caso il nostro slogan è "le cose belle si fanno insieme". Com'è nostra abitudine, nella piena trasparenza, racconteremo tutto ciò di buono che abbiamo fatto ma punteremo il dito anche sulle cose che vanno migliorate. Prioritarie sono la scuola, l'istruzione, il futuro. Il campus universitario dobbiamo farlo crescere ancora di più. E anche per quanto riguarda la questione abitativa e l'ambiente non partiamo da zero ma dobbiamo lavorare per ottenere di più. Quello che vogliamo è una città per tutti e non per pochi, una città che si muove in maniera sostenibile, che lavora e che cresce".

Subito dopo ha preso la parola Luigi Tosiani, segretario regionale del Pd, che ha incentrato il suo intervento sull'importanza del voto europeo partendo dall'immagine di Ilaria Salis portata in tribunale con il guinzaglio. "I legami tra la nostra comunità e l'Europa sono molto più forti di ciò che possiamo immaginare - ha detto Tosiani - La posta in palio è alta, dobbiamo esserne consapevoli e quindi votare con coscienza. Con la stessa modalità le scelte del governo si ripercuotono sulle Regioni. Faccio un esempio: se il governo sceglie di togliere i soldi alla sanità cosa vuol fare? Vuole colpire l'Emilia Romagna che della sanità ha fatto un fiore all'occhiello. E ancora: se il governo sceglie di bloccare i soldi per gli alluvionati vuole colpire ancora l'Emilia Romagna, non altri. Stesso discorso per gli illogici approdi dei naufraghi nei porti delle città amministrate dalla sinistra. Ma, in questo caso, tutti i loro tentativi di metterci in difficoltà sono andati a vuoto".

E poi ancora Sebastiano Castellucci che ha parlato di tradizione e il forte legame con la Romagna. "Parlano di tradizione come se fosse solo una cosa di destra - ha detto riferendosi al governo - Ma anche qui in Romagna la tradizione è forte. E, soprattutto, c'è una bella differenza: per la sinistra la tradizione è tenere vivo il fuoco, per la destra è adorare le ceneri".

Anche Lia Montalti, consigliera regionale, ha fatto riferimento ai gravissimi tagli nel settore della sanità, dicendo come le assicurazioni si stanno già sfregando le mani e come questo tipo di visione del mondo non sia la visione di un mondo giusto, equo.  

"Quando c'era da combattere abbiamo combattuto. Quando c'era da costruire abbiamo costruito. Il rapporto con la città è stato un rapporto simbiotico". Il sindaco Enzo Lattuca apre così il suo discorso alla platea, ricordando come, anche nei momenti difficili (del covid o dell'alluvione), non si sia mai sentito solo. E poi aggiunge che nel suo modo di vedere ci sono servizi uguali per tutti e se per mantenerli così - visto che le scelte del governo sembrano andare dalla parte opposta -  servirà chiedere qualcosa di più a chi può, la sua giunta lo farà. "Il racconto che ci sia un potere oppressivo a Cesena è la cosa più falsa che si possa dire" ha aggiunto Lattuca riferendosi ai temi che stanno snocciolando le opposizioni in campagna elettorale. Poi ha parlato del fatto che in campagna elettorale non dovranno guardare gli avversari. "Non abbiamo bisogno di entrare in polemica con loro anche perché se il loro argomento forte è che i cittadini devono votarli perché, essendo amici del governo, riusciranno a ottenere più aiuti economici abbiamo già detto tutto...è un discorso che si squalifica da solo".

Ultima a parlare è stata Elena Baredi, ex Articolo Uno, militante della Sinistra da sempre, operativa nella bella esperienza delle Cucine Popolari, e ora tra i candidati del Pd nella lista che sostiene Enzo Lattuca. "Siamo qui a difendere le nostre battaglie per una casa comune - ha detto Baredi - Agli oppositori che ogni volta ripetono che, per garantire la democrazia, dopo tanti anni bisogna cambiare governo, rispondo che non è un caso beffardo del destino se in questa città governa da tanti anni la sinistra o il centrosinistra. E' così perché qui chi era al governo ha saputo amministrare bene, garantendo servizi, qualità e facendo crescere la città. E, per dirla con una metafora calcistica, squadra che vince non si cambia". 

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