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Incarico da 36mila euro, Di Placido: "A Forlì speso un terzo e fatta una selezione più pubblica"

Per un incarico equivalente a quello contestata a Cesena, Forlì adottò una procedura ben diversa. Perché tanta differenza nella gestione di uno stesso tipo di affidamento nel giro di pochi chilometri?

Per un incarico equivalente a quello di Habenas un grande Comune vicino, come quello di Forlì, adottò una procedura ben diversa da quella poi contestata a Cesena. Perché tanta differenza nella gestione di uno stesso tipo di affidamento nel giro di pochi chilometri? Se lo domanda Luigi Di Placido, esponente dei Liberal Democratici.

Scrive in una nota Di Placido: “Abbiamo posto 10 domande sulla vicenda dell’affidamento senza gara ad Habenas ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta. Un bel modo di affrontare le richieste dei cittadini, che si sposa perfettamente con l’atteggiamento arrogante di questa Amministrazione”. Ed ancora: “Non crediamo che, alla prossima giornata della trasparenza, il Sindaco potrà portare come esempio di coerenza la determina di Habenas.

Va quindi al punto Di Placido: “In realtà, siamo sempre più convinti che le risposte non stiano arrivando perché è sempre più chiaro che è stato commesso un errore grossolano, sia politico che amministrativo. Ne abbiamo trovato ulteriore conferma facendo una ricerca tra gli atti del Comune di Forlì. Nell’Aprile 2012, la Giunta del Sindaco Balzani delibera di approvare “l’affidamento di un incarico di retail, consistente nel servizio di predisposizione di un piano economico-commerciale per la riorganizzazione delle strutture di vendita al dettaglio all’interno del centro storico di Forlì, dietro un corrispettivo netto preventivabile in  12.000 euro”.

“Troviamo già due differenze con la determina di Cesena: la Giunta delibera un atto di indirizzo che serve al dirigente per la successiva determina (cosa che a Cesena non è successa), e la cifra complessiva è un terzo di quella stanziata a Cesena. Ma c’è di più. La Giunta del Sindaco Balzani indica il percorso per arrivare all’affidamento dell’incarico: “approvare il ricorso ad un tecnico esterno, da scegliersi mediante procedura negoziata preceduta da confronto concorrenziale, con richiesta di preventivo-offerta inviata ad almeno 3 soggetti fiduciari dell’Amministrazione”. Una settimana dopo, il Dirigente del settore  produce la determina necessaria, nella quale si legge che è stato eseguito “un accurato sondaggio esplorativo, svolto da questo Servizio…su indicazione e col supporto delle Associazioni di categoria più rappresentative del commercio e dell’artigianato”.

Attacca Di Placido: “Le domande sorgono spontanee.  Perché a Forlì si pronuncia anche la Giunta, e a Cesena no? Perché a Forlì si prevede una gara, e a Cesena no, pur essendo l’argomento praticamente identico? Perché a Forlì si procede ad una esplorazione del mercato, e Cesena no? Perché a Forlì si fa “richiesta di preventivo-offerta”, e a Cesena no? Perché a Forlì le società inviano preventivi dopo la richiesta del Comune, e a Cesena succede il contrario? Perché a Forlì le stesse cose costano un terzo rispetto a Cesena? Perché a Forlì vengono coinvolte anche le Associazioni in decisioni di questo tipo, e a Cesena no? Passano le settimane, e le domande, anziché diminuire, aumentano. Visto che i documenti a Cesena sembrano essere coperti da segreto militare, troveremo le risposte che cerchiamo attraverso ciò che la legge consente ai semplici cittadini come noi. Una cosa è sempre più evidente: su questa vicenda c’è ancora tanto da sapere”, conclude Di Placido.

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