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Il Pri cesenate: "In attesa che passi l'emergenza impostare un piano di rilancio dell'economia"

"L’iniziativa spetta, ovviamente, alle forze di maggioranza ma non si può e non si deve escludere a priori la minoranza"

"In attesa che abbia termine il tragico processo pandemico, le forze politiche tutte hanno il dovere di impostare un piano di rilancio della economia della nostra comunità. L’iniziativa spetta, ovviamente, alle forze di maggioranza ma non si può e non si deve escludere a priori la minoranza dall’elaborazione di questo piano. Tanto più che in questo momento il Paese è retto dal Governo Draghi che di fatto è sostenuto dall’intero o quasi arco costituzionale". E' la riflessione del Pri cesenate.

"Giacchè poi i finanziamenti per le opere pubbliche dovranno trovare spazio all’interno del Recovery Fund è necessario che i parlamentari di tutti i partiti siano coinvolti per far si che il collegamento tra opere locali e finanziamenti statali divenga realtà a cominciare dalle infrastrutture settore nel quale dobbiamo colmare il divario tra la realtà cesenate e quella forlivese. In attesa che l’opera si compisse nell’ultimo tratto di circa 1 chilometro a Forlì hanno realizzato l’intera circonvallazione. Ci sono opere strategiche che, a prescindere da chi ha o avrà la guida del governo locale, sono da realizzare. Non si chiede di condividere la responsabilità del governo della città con le forze di opposizione, semplicemente riteniamo che alcune opere abbiano valenza di capitale fisso sociale in relazione al loro ruolo basilare per lo sviluppo economico e civile del territorio e per la loro realizzazione sia necessario un piano strategico condiviso.  Il completamento della secante è la prima opera di questa lista . I partiti , i parlamentari emiliani romagnoli oggi  al governo nazionale, cosa mettono in campo per risolvere positivamente la legittima richiesta di cittadini, imprese, associazioni ed in primis dei residenti sui quali ricade tutto il disagio dell’opera incompiuta? Che attrattività può avere un’area industriale produttiva se dovrà poi scontare la inadeguatezza delle infrastrutture ed ogni nuovo insediamento o ampliamento anziché avere incentivi per l’avviamento deve mettere in conto la reazione avversa dei residenti con possibili conseguenze non sempre prevedibili?".

"Nell’immediato, a nostro avviso, il traffico pesante andrebbe deviato sulla E45 ed impedito su assi viari che non hanno la portata per sopportarlo. Non si può essere ecologisti a giorni alterni: nel centro urbano privilegiare l’uso dei monopattini, realizzare la ciclometropolitana e in strade che sono più o meno dei sentieri asfaltati lasciare marciare i TIR . Altro obiettivo strategico, anche nella prospettiva del nuovo insediamento ospedaliero a Villa Chiaviche, è il collegamento Cesena-Mare. Perché non avvalersi per uno studio di fattibilità delle competenze della facoltà di architettura? L’attuale collegamento (Str. Prov.le Cesena Cesenatico) non può essere considerata ecologicamente sostenibile e quindi va pensata a nostro avviso una metropolitana di superficie che si colleghi poi con quella della costa che il presidente Bonaccini ha inserito nel suo programma. E’ un’idea, ce ne sono altre? Perché non richiedere uno studio di fattibilità e/o di altri progetti sostenibili alla Università di architettura?"

"Queste sono alcune idee - conclude il Pri di Cesena - che noi proponiamo ai partiti alleati e non solo. Ci auspichiamo un confronto fin da subito non infarcito di propaganda altrimenti avremo perso una occasione storica e le giovani generazioni si porranno la fatidica domanda: che eredità ci avete lasciato?".

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