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Fusione Ausl, Angeli (Pli): "Si sbaglia bersaglio"

Sull'eventuale fusione delle Ausl di Forlì e Cesena interviene Stefano Angeli, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano. “A nostro avviso entrambe le fazioni sbagliano bersaglio"

Sull'eventuale fusione delle Ausl di Forlì e Cesena interviene Stefano Angeli, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano. “A nostro avviso entrambe le fazioni sbagliano bersaglio e mancano di evidenziare quali sono i veri problemi della sanità locale – ha esordito Angeli -. Negli ultimi 10 anni la situazione delle nostre Ausl locali è divenuta sempre più precaria dal punto di vista economico e finanziario, con costi sempre crescenti e un accumularsi di deficit sempre più preoccupanti”.

“La crisi finanziaria in corso poi non migliora certamente gli orizzonti futuri e ci ha fatto comprendere definitivamente come l’attuale modello di gestione della sanità non sia più sostenibile – ha affermato il segretario provinciale del PLI -. Per questo è giusto, a nostro avviso, cominciare a pensare ad una gestione sempre meno frammentata del servizio sanitario, soprattutto per quel che riguarda la gestione amministrativa, gli acquisti, la struttura burocratica”.

“Questi settori devono essere al più presto unificati e l’ambito Romagnolo è senz’altro un ambito a cui si può fare riferimento per unificare i servizi gestionali – ha continuato Angeli -. Poi però occorre tenere conto che i servizi sanitari non sono servizi come tanti altri e non è indifferente la loro distribuzione sul territorio per i cittadini, né è indifferente la tradizionale distribuzione dei servizi di eccellenza che spesso sono legate a situazioni locali, e spesso a particolari professionisti che hanno saputo costruire negli anni attorno a se situazioni appunto di eccellenza”.

“La distribuzione sul territorio dei servizi, dei reparti e delle strutture quindi deve seguire altre logiche, che non possono essere solo quelle dell’interesse economico – ha analizzato Angeli -. Soprattutto per l’efficienza dell’intero settore è necessario che sfugga dalle logiche troppo strettamente legate alla gestione del potere politico a cui spesso è assoggettato. Le Ausl devono innanzi tutto tornare ad essere centri di servizio al cittadino anziché centri di potere per i quali, e all’interno dei quali, si giocano partite politiche che mettono in secondo piano l’efficacia e l’efficienza dei servizi”.

“Proprio questi appetiti politici sembrano alimentare molte delle polemiche di questi giorni, dimenticando i due aspetti fondamentali della faccenda, ovvero che l’attuale modello gestionale non sembra essere più sostenibile e che sevizi basilari, come quelli sanitari, devono adeguarsi il più possibile alle esigenze dei cittadini e non a quelle dei partiti. Unificare quindi senza indugio l’ amministrazione e la burocrazia nella gestione delle Ausl locali, tentando di ridurre gli sprechi dovuti a gestioni non armonizzate tra loro, ma non unificare in modo burocratico le strutture ed i servizi al cittadino, che devono adeguarsi il più possibile alle esigenze dei cittadini, valorizzando le realtà d’eccellenza locali esistenti, senza andare a sconvolgere ciò che già funziona, magari correggendo invece ciò che non funziona. Non secondariamente poi occorre tornare a valorizzare di più la professionalità e capacità manageriale adeguate dei dirigenti, anziché l’appartenenza e l’affidabilità politica”, ha concluso Angeli.

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