Cesena Siamo Noi: "Sviluppo urbanistico senza senso nella campagna, la terra è patrimonio di tutti"

Cesena Siamo Noi pone una serie di riflessioni sul tema del clima e dell'ambiente. "I cambiamenti climatici, i cui effetti si stanno manifestando in modo sempre più evidente anche nel nostro territorio, ci sollecitano alcune riflessioni che interessano anche la pianificazione urbanistica. Nel territorio del comune di Cesena, ma ciò è valido anche per tutta i Comuni d’Italia, constatiamo che le varie amministrazioni comunali, succedutesi nel tempo, hanno creato le condizioni di un progressivo impoverimento dei terreni tramite uno sviluppo urbanistico eseguito a fazzoletti, ossia  realizzando in particolare aree produttive e commerciali sparse senza senso nella campagna. Hanno prevalso enormi colate di cemento portando alla scomparsa progressiva dell’agricoltura, che rappresentava il traino economico e la forza lavoro di questo Comune. Alcuni quartieri di Cesena subiscono il peso di queste scelte e le abitazioni e i terreni continuano a stringersi nella morsa di aree produttive, soffocando al loro interno case private sorte prima di queste devastazioni senza una chiara programmazione".

Cesena Siamo Noi prosegue: "La pianificazione urbanistica attuata senza lungimiranza, ha prodotto  lo sfacelo di un territorio che primeggiava nelle eccellenze delle varie coltivazioni agricole. Varianti su varianti ai vari piani regolatori hanno dato origine a scatole nella campagna con capannoni artigianali, industriali, e impianti di logistica con uno sviluppo esagerato di traffico pesante  in una rete viaria inadeguata. Non si è tenuto minimamente in considerazione che questo territorio è di tutti noi, questi fallimenti urbanistici saranno lasciati ai nostri figli. Chi ha governato è  stato supportato da un silenzioso  consenso. Fino ad oggi, ma soprattutto negli ultimi trent'anni, la terra si è vista soffocare e ancora è prevista l’edificazione di oltre 3.000.000 di mq di previsioni urbanistiche che provengono dal vecchio piano regolatore".

"La nuova legge urbanistica regionale permetterà inoltre di consumare altro suolo, in un lasso di tempo di circa vent'anni, stimato in 710.000 mq. La stessa legge permetterà di realizzare ulteriori interventi di opere pubbliche non considerate consumo di suolo. Il tutto avverrà con accordi fra due soggetti: l’Amministrazione comunale e il privato, che avanzerà richieste di intervenire sulla propria area, mentre i quartieri e cittadini saranno gli ultimi a sapere e vedranno piombare sulla propria testa scelte fatte da altri".

"Questa immensa superficie edificata e edificabile comporterà una ricaduta sulla salute umana in termini di inquinanti derivati da polveri sottili con l’aumento dell’uso di mezzi di trasporto su gomma e di surriscaldamento climatico, oltre a pesanti conseguenze sul ciclo dell'acqua. Per restare al passo con i tempi, questa amministrazione comunale sventola la bandiera green con il recupero di aree dismesse o la realizzazione di boschi urbani che in realtà boschi non sono. Viene fatto un uso propagandistico della parola green ma i fatti dimostrano il contrario".

E in conclusione: "Dobbiamo ricordare che se anche ognuno è proprietario di un pezzo di terra, l’insieme di tutti i terreni influiranno sugli abitanti per le scelte che verranno fatte. Non bisogna essere ambientalisti o ecologisti per capire che, per abitare e vivere su questa terra,  occorre tutelare la natura, il territorio, l’ambiente e i paesaggi che ci circondano affinché ogni persona possa goderne. L’insostenibilità ecologica odierna appare una conseguenza delle azioni di privatizzazione delle risorse comuni, di riduzione dei beni e dei servizi pubblici con un restringimento dei meccanismi democratici e sociali”.