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Aumento degli orti urbani, Di Placido (Cambiamo): “Alimenterebbe strane forme di concorrenza”

"Non era il caso - chiede Di Placido - di ‘verificare la fattibilità amministrativa’ prima di presentare la mozione, così da evitare che il giorno dopo qualcuno dica che non si può fare"

Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, il Partito Democratico ha presentato una mozione relativa alla possibilità di aumentare il numero degli orti urbani e di estenderne l'utilizzo non solo agli anziani, ma anche a "cittadini e famiglie, scuole e associazioni locali".

“Se veramente c'è tutta questa richiesta di nuovi orti urbani - spiega in una nota il consigliere della lista civica Cambiamo Luigi Di Placido - l’iniziativa è assolutamente condivisibile. Ma la mozione impegna anche a ‘verificare la fattibilità amministrativa circa la possibilità per gli assegnatari degli orti destinati a scuole e associazioni di poter vendere i prodotti dell'orto, con l'esclusiva finalità dell'autofinanziamento, dotandosi di ogni autorizzazione necessaria a norma di legge’. E allora qualche domanda sorge spontanea. La prima: non era il caso - chiede Di Placido - di ‘verificare la fattibilità amministrativa’ prima di presentare la mozione, così da evitare che il giorno dopo qualcuno dica che non si può fare, rendendo così inutile la presentazione e la discussione sul tema? Seconda domanda (ben più importante): visto che le principali motivazioni per aumentare il numero degli orti urbani sono legate a questioni di carattere culturale e di corretti stili di vita (ortoterapia, passaggio di conoscenze tra generazioni, alimentazione sana), che bisogno c'è - incalza Di Placido - di prevedere la possibilità di vendita?”. 

Secondo il consigliere della lista civica “per iniziare a gestire un orto urbano non dovrebbe esserci bisogno di pensare al ritorno economico perché la finalità è di tutt'altro tipo. E poi - prosegue - cosa penseranno i tanti cesenati che vivono della vendita di prodotti della terra, con la loro azienda, le loro tasse, il loro personale? Saranno felici di questa ‘concorrenza’? Sappiamo bene tutti che nessuno controllerà mai che le eventuali vendite rimangano nel campo dell'autofinanziamento, perché sappiamo bene tutti che non è fattibile. Sentire poi consiglieri del Pd ironizzare sul fatto che aziende come Orogel o Apofruit non risentirebbero certo delle eventuali vendite effettuate dagli orti urbani, la dice lunga - conclude Di Placido - sulla considerazione che hanno dei tanti coltivatori cesenati e sulla sensibilità che dimostrano nei confronti di chi fa impresa”.

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