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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Chiude i battenti dopo 66 anni di foto. "Situazione non più sostenibile"

Chiuderà la serranda definitivamente dopo 66 anni di attività. Renato Cortesi storico fotografo di corso Sozzi, figlio del primo stampatore del centro è uno che della fotografia ha vissuto l'apice, ma anche il declino commerciale

Chiuderà la serranda definitivamente dopo 66 anni di attività. Renato Cortesi storico fotografo di corso Sozzi, figlio del primo stampatore del centro è uno che della fotografia ha vissuto l'apice, ma anche il declino commerciale. Serranda aperta per ben 66 anni fino a questo sabato quando la chiave della porta si chiuderà per l'ultima volta. «La situazione non è più gestibile. Con la pensione copro a malapena i conti del negozio così dopo diversi mesi di gestazione ho deciso di chiudere».

A metterci lo zampino è stata la digitalizzazione delle macchine che hanno detto addio alla pellicola, ma anche la presenza massiccia di ipermercati dove le macchine fotografiche sono a prezzi più bassi di chi li espone intrisi di poesia nella “bottega”. «Purtroppo manca la cultura. Una volta il mio negozio era una sorta di circolo dove i fotografi si incontravano, discutevano, ci si preparava per i concorsi. Adesso si parla di telefonini e calcio».

Tutti si sentono fotografi e pensano di essere dei provetti Bresson perché affascinati dalle applicazioni dei cellulari. «Pensano di poter fare quello che vogliono con il digitale. Una volta una mi ha portato la foto di suo marito di spalle e mi ha chiesto se era possibile girarlo. E' denigrante. Fare le foto è un'altra cosa. Oggi il digitale ti aiuta molto, ma perde la poesia, non c'è più quell'attesa di scoprire come si è venuti nelle foto e questo ha affossato il mercato». Un messaggio per qualcuno prima di chiudere? Sorride a braccia conserte e poi... «Saluto i miei clienti e dico grazie».

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