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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cesenatico

Ss16, la guerra all'autovelox: "Mancano le autorizzazioni del Prefetto, tutte le multe 'da remoto' sono da annullare"

A parlare così è Luca Ricci, presidente di AutoMoto club Romagna che alcuni giorni fa è stato ricevuto in Prefettura per un'audizione a seguito di un ricorso per un verbale ricevuto da un proprio associato proprio dall' autovelox del cavalcavia

"Avevo  capito fin da subito che c'era qualcosa di anomalo nella modalità di installazione dell'autovelox sul cavalcavia di Cesenatico e di come rilevano le infrazioni perchè non è consueto che una polizia locale possa fare servizi di polizia stradale  su una strada che non è di sua competenza  (SS16 adriatica) e in più, per operare in questo modo,   ci vogliono autorizzazioni del Prefetto, e non solo una..." A parlare così è Luca Ricci, presidente di AutoMoto club Romagna che alcuni giorni fa è stato ricevuto in Prefettura per un'audizione a seguito di un ricorso per un verbale ricevuto da un proprio associato proprio dall' autovelox del cavalcavia. "Così, come mia abitudine - spiega Ricci - prima di procedere, ho chiesto audizione soprattutto per capire se il Prefetto aveva concesso tutte le autorizzazioni necessarie in questo particolare caso. E, purtroppo, da quello che è emerso dal colloquio sono riuscito a capire che tutte le autorizzazioni necessarie non ci sono. Almeno, alla richiesta di mostrarmele non mi sono state mostrate".

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Ma di cosa parla Luca Ricci? "Noi non abbiamo contezza, al dato attuale, che il sindaco di Cesenatico abbia richiesto un permesso al Prefetto di installare un autovelox sul cavalcavia (strada che è di proprietà dello Stato e non del Comune) a suo dire  per evitare i numerosi incidenti. Affinchè sia possibile che la polizia locale possa multare senza essere presente sul luogo  su una strada di non sua competenza  servono due condizioni particolari. "Il prefetto oltre a concedere alla Polizia  Locale che  possa operare con autovelox su strade di cui non ha la competenza - spiega Ricci - deve anche autorizzarli a utilizzare gli autovelox in modalità remota, ovvero non essere presenti quando l'autovelox è in funzione. Al momento io non ho visto,  nonostante più volte l'abbia richiesto, un solo  decreto del Prefetto che autorizzi  l'autovelox installato senza la contestazione immediata della infrazione. Ciò impone alle forze di polizia operanti  l'obbligo di presenza. Significa che possono operare, scattare le foto e non fermare subito l'automobilista. Però devono essere presenti e non possono procedere  dopo giorni o settimane  a visionare  le immagini dello strumento autovelox e fare la multa. Ecco questa autorizzazione, l'altro giorno in Prefettura, nonostante l'abbia richiesta insistentemente, non mi è stata fatta vedere. Io presumo perché non c'è. L' Iter é molto complesso.

Cosa significa? "Significa che finora tutte le multe che hanno rilevato in questo modo sarebbero illegittime. Ci sono già verificati casi di Comuni nel Veneto dove, il sindaco e il Prefetto, davanti all'ipotesi di una denuncia alla Procura della Repubblica, hanno restituito tutti i soldi presi con le multe ai cittadini sanzionati con tante scuse per l' accaduto.. Non escludo che in questo caso potrebbe avvenire la stessa cosa".

E quindi, adesso, come procederà? "Io per ora ho visto solo un decreto generico, a firma del Prefetto, che autorizza la deroga alla contestazione immediata. Ma questo, ripeto, non vuol dire remota. Tanto meno che una polizia locale possa operare liberamente in strada statale non di competenza. Se non ci sono altri documenti, gli agenti della Polizia Locale di Cesenatico non solo non  potevano fare multe e mandarle in un secondo momento ma dovevano, sempre che autorizzati dal Prefetto, essere lì presenti, sul posto. Cosa che, sappiamo, non è stata fatta. Non è il procedimento corretto da questa Polizia Locale. Se non saranno esibiti i decreto autorizzativi e/o comunque la documentazione di legge necessari -  riferisce Ricci Luca - l'unica cosa da fare sarà  procedere con la denuncia del sindaco e del prefetto alla Procura della Repubblica di Forlì per gli accertamenti nonché provvedimenti del caso".

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