La famiglia di Domeniconi: "Non trovava lavoro, era disperato e smarrito"

La famiglia di Alberto Domeniconi, deceduto martedì in E45 in un tragico schianto, ricorda il familiare scomparso raccontandone le esperienze oltre gli ultimi due giorni di vita. "Questi sono stati gli unici raccontati, purtroppo, e che sono solo l’epilogo di un viaggio a volte sofferto, soprattutto negli ultimi anni, ma comunque dedicato alla sua famiglia, ai suoi tre bambini e al suo lavoro finchè ne ha avuto uno".

"Alberto in Romania ci aveva vissuto e lavorato per 12 anni creando la sua azienda e lì aveva la  sua famiglia, le cose non sono andate come pensava, questa maledetta crisi lo aveva risucchiato buttando all’aria anni di lavoro e di sacrifici. Tornato in Italia nel 2009 aveva lasciato curriculum e domande di lavoro ovunque e per qualsiasi mansione, senza ottenere mai nulla di più concreto di lavoretti saltuari.… così la sua vita e la sua dignità hanno cominciato a vacillare e neppure l’amore grande per i figli e la famiglia è bastato per evitare il forte senso di smarrimento e fallimento".

"Nonostante tutto questo Alberto non aveva perso la speranza, continuava a cercare lavoro e si dedicava al suo figlio più piccolo. Vogliamo ricordarlo nei momenti sereni e ci preme riabilitare la sua memoria perché tante cose sono state scritte, ma poche sono la fotografia di quello che lui era veramente".