Resistenza, una giornata sui luoghi dove è nata la Costituzione
Si inizia alle ore 9,45 al Parco della Resistenza e della Pace con i saluti istituzionali e del presidente dell'ANPI provinciale Miro GORI. Seguirà la visita guidata ai luoghi della Resistenza con commento storico della prof. Roberta MIRA dell'Università di Bologna. Si parte dal Parco, per giungere alla chiesa che fu di don Pietro Paternò deportato a Dachau perchè collaboratore dei partigiani, per poi raggiungere la stele che ricorda don Pietro Tonelli e padre Giuseppe Zanelli uccisi dalle SS tedesche il 21 agosto 1944.
Alle ore 12,30 pranzo a base di prodotti naturali e cucina macrobiotica presso la sede della Pro Loco per chi prenota entro sabato allo 0543 370900 (euro 12); per chi preferisce la cucina casalinga può prenotare presso il ristorante Caselli allo 0547693070 (euro 18).
Alle ore 15 presso l'anfiteatro del Parco della Resistenza e della Pace: "Il Valore del territorio" con saluto ai convenuti di Silla BUCCI, segretaria Cgil Cesena e intervento di Luciana SERRI, Presidente della Comm.ne Economia della Regione Emilia Romagna.
Alle 15,30 "La più selvaggia sete, la più selvaggia fame" monologo sulla resistenza partigiana di e con Roberto Mercadini con accompagnamento musicale di Stefano Delvecchio.
Pieve di Rivoschio nel settembre 1943 ospitò uno dei primi gruppi partigiani della Romagna e il 16 novembre subì il primo rastrellamento e l'arresto di ventitre residenti, rilasciati il 6 dicembre tranne il parroco don Pietro Paternò inviato in campo di concentramento a Dachau, per collaborazione con i partigiani. Ritornò a Pieve di Rivoschio nel giugno del 1945 profondamente minato nel fisico e morì dopo pochi mesi.
Dal 12 al 24 aprile il Comando di corpo d’armata Gruppe Witthoeft, responsabile per la difesa della costa adriatica, organizzò un grande rastrellamento contro i partigiani dell'Ottava brigata Garibaldi. Nel corso del rastrellamento morirono 123 partigiani, centinaia furono catturati, deportati o uccisi nelle rappresaglie.
Il Comitato di Liberazione Nazionale incaricò i giovani di Pieve di Rivoschio di rintracciare il comando della brigata e i superstiti e di trasferirli a Pieve di Rivoschio che divenne sede del Comando dell'Ottava brigata Garibaldi fino alla liberazione del territorio provinciale. Nel corso dei mesi da luglio a ottobre Pieve di Rivoschio fu sottoposto a numerosi rastrellamenti, il più cruento fu quello del 20 e 21 agosto 1944, con l'arresto di numerosi residenti tradotti a Meldola e in otto selezionati e fucilati alla Fornace di Meldola assieme ad altri dieci giovani della Vallata del Bidente considerati partigiani. Mentre si procedeva alle fucilazioni di Meldola una squadra di SS salì a Pieve di Rivoschio raggiunse la chiesa, sequestrò don Pietro Tonelli e Padre Giovanni Zanelli e li uccise poco fuori l'abitato. Nel mese di ottobre dopo combattimenti che durarono tre giorni l'Ottava brigata fu costretta ad abbandonare Pieve di Rivoschio geograficamente compresa in una nuova linea di difesa tedesca. I partigiani della brigata si congiunsero con le truppe alleate e parteciparono alla liberazione dei comuni del territorio.
La giornata di Pieve di Rivoschio è promossa dal Coordinamento provinciale per i luoghi della memoria formato da 14 comuni, da Cgil, Cisl e Uil di Forlì e Cesena, dall'Arci di Forlì e Cesena, dall'Auser di Cesena, da Libera, Emergency, Associazione Mazziniana e Centri Pace di Forlì e Cesena.