Morì durante la Grande Guerra: Cesena rende omaggio all'artista Gino Barbieri
La città di Cesena commemorerà con due mostre e numerose attività collaterali la morte di Gino Barbieri, l'eclettico artista cesenate pittore, disegnatore, incisore caduto in combattimento all'età di trentadue anni sulle pendici di Monte Zomo all'1 del 17 novembre del 1917. Due mostre in contemporanea, l'una di sue opere donate alla comunità dalla sorella Lina e presenti al “Fondo Barbieri” nella Biblioteca Malatestiana e l'altra di sei quadri a olio di proprietà della Cassa di Risparmio di Cesena. Dal 4 novembre fino al 3 dicembre la prima si terrà nella Sala San Giorgio in Malatestiana dal titolo “Gino Barbieri. Il segno ritrovato”, mentre l'altra nella sede della Cassa di Risparmio di Cesena dedicata a “Gino Barbieri. Maestro del colore”. Saranno gratuitamente visitabili in Malatestiana il lunedì (14-16), da martedì a sabato (9-16) e festivi (10-16, nella sede centrale della Crc in corso Garibaldi da lunedì a sabato (9-13) e nella giornata di sabato anche dalle 15 alle 18.
Gli allestimenti sono a cura del critico d'arte Orlando Piraccini con il coordinamento di Maria Chiara Magalotti e Patrizia Rossi. Fattivo il contributo del noto esperto d'arte e scrittore Franco Spazzoli e Giorgio Liverani. In appendice alle mostre si terranno alcune iniziative promosse da Auser Cesena in collaborazione con il comune: 9 novembre alle 10.30 al cinema San Biagio si terrà la proiezione del film “Uomini Contro” di Francesco Rosi, il 17 alle 17 in Biblioteca Malatestiana Franco Spazzoli terrà una conferenza su “Gino Barbieri, l'uomo e l'artista nel centenario della morte in battaglia”. Il 26 dalle 15.30 alle 17 a Casa Serra in viale Carducci visite “animate” dei giovani attori di Auser, infine il 2 dicembre alle 16 in Sala San Giorgio in Malatestiana e presso la Cassa di Risparmio visite guidate alle mostre a cura di Franco Spazzoli. In occasione di ogni evento sarà disponibile il volume “Gino Barbieri artista in trincea” edita da Il Ponte Vecchio Cesena 2017 redatto da Franco Spazzoli con un testo inedito di Giannetto Malmerendi.
“Un evento eccezionale per impegno ed interesse cittadino se non nazionale - così ha commentato Orlando Piraccini curatore delle attività - realizzato grazie all'impegno di tante persone ad iniziare da Maria Chiara Magalotti e delle sue collaboratrici. Il mito dell'”eroe”alimentato su Barbieri dal fascismo fece si che l'artista venne dimenticato dopo il secondo conflitto. Pertanto la corposità delle sue opere donate dalla sorella Lina alla Malatestiana furono disperse nei magazzini e dobbiamo al funzionario nonché letterato Renato Turci, scomparso una decina di anni fa, il merito di averle ritrovate e catalogate tanto che saranno oltre centocinquanta i disegni, i bozzetti, le stampe, le xilografie che presenteremo in sala San Giorgio oltre ai suoi 'legni' di lavoro. Su di lui c'è tanto da dire e tanto da scoprire, mi auguro che giovani studiosi si applichino per trovare il vero Barbieri che ancora ci sfugge ”.
“Pure lui una vita spezzata dalla guerra – dice Franco Spazzoli – morto a monte Zomo sull'altopiano di Asiago nella notte del diciassette di novembre nel penultimo anno del conflitto dopo una durissima giornata passata a respingere gli attacchi sempre più violenti degli austriaci decisi a passare. La sua morte fu constatata, ma la salma non venne recuperata pertanto non ha avuto sepoltura. Nei suoi trentadue anni di vita fu pittore, disegnatore, incisore e tanto altro nel campo artistico nonché collaboratore di riviste prestigiose. Notevoli i suoi lavori grafici sui soldati al fronte e sulla durezza della guerra da lui voluta come interventista e poi compresa, ne fanno fede alcune lettere ai famigliari, nella sua inutilità e crudelta'”.