Il contributo delle donne forlivesi nella lotta contro il fascismo: “Sebben che siamo donne”
Mercoledì 1 marzo alle 20.45, al Circolo Arci di Borella di Cesenatico si terrà il primo incontro di quarto incontri dedicati a temi di interesse sociale e ai valori dell'antifascismo della nostra costituzione. Si parte con la presentazione del libro “Sebben che siamo donne”
(Raccolta di testimonianze) “Le ribelli di via della Ripa”. Interverranno Gianfranco Miro Gori (Presidente A.N.P.I), Nara Lotti (Staffetta partigiana 8ªBrigata Garibaldi Romagna, Mara Valdinosi (Già Senatrice della Repubblica).
Sarà presentato il libro che parla del contributo delle donne forlivesi nella lotta contro il fascismo, per l’affermazione della libertà. Sebben che siamo donne... raccoglie trenta testimonianza di donne protagoniste della Resistenza nel forlivese, «che hanno raccontato con appassionata semplicità e modestia - spiegano Grazia Cattabriga e Rosalba Navarra - la loro esperienza di donne coraggiose nel vivere quotidiano e nelle situazioni straordinarie. Ci siamo limitate – continuano le curatrici - a riportare fedelmente le testimonianze che, pur non volendo avere un profilo di prevalente carattere storico, in realtà, secondo noi, rivestono un grande valore perché documentano in modo circostanziato la portata affatto marginale dell’impegno e del ruolo delle donne all’interno del movimento resistenziale per la conquista della libertà e della democrazia.Ci siamo rese conto – precisano - che molte erano storie nascoste, storie non scritte di sofferenze e di sacrifici spesso taciuti, testimonianze di un impegno, mai rivendicato, nella lotta per l’affermazione della libertà, sulle quali è calato il silenzio della memoria».
Le ribelli di via della Ripa ricorda la vicenda, fondamentale per la Resistenza forlivese, in cui le operaie della Battistini e del Mangelli, avendo appreso della fucilazione, da parte dei fascisti, di cinque renitenti alla leva nella caserma di via della Ripa, scendono spontaneamente in strada andando a protestare prima in via della Ripa, poi sotto il palazzo del prefetto con un “programma” politico: “basta fascismo! basta guerra! non uccidete più i nostri figli, mariti, padri, fratelli....”Si unirono a loro tutte le donne forlivesi, per difendere i loro figli e fratelli. Sono le donne di Forlì che, accendono così la miccia che il 27 marzo dà il via a un grande sciopero che salva la vita degli altri nove (o forse dieci) renitenti che stanno per essere fucilati Un grande evento da non dimenticare.