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"Amadori è solida, in crescita e non è in vendita": nuovo capitolo del contenzioso tra i figli e le figlie di Francesco

"Amadori è un’impresa solida e in crescita, legata ai valori familiari, da sempre vicina al proprio territorio di origine e attiva in tutte le comunità in cui opera con la propria filiera produttiva”

“Smentiamo con fermezza, come già fatto più volte, ogni ipotesi di vendita a terzi. Questa notizia non risponde al vero e rappresenta una mera strumentalizzazione della realtà: Amadori è un’impresa solida e in crescita, legata ai valori familiari, da sempre vicina al proprio territorio di origine e attiva in tutte le comunità in cui opera con la propria filiera produttiva”: è quanto contenuto in una nota del colosso cesenate delle carni avicole.

Il contenzioso nella famiglia Amadori

Il comunicato arriva sull'onda degli aggiornamenti sul contenzioso giudiziario in corso che vedi contrapposti da una parte i due fratelli Flavio e Denis (rispettivamente presidente e amministratore delegato di Amadori), che hanno il 27% ciascuno, e dall'altra parte le loro sorelle Patrizia e Loretta (che non hanno ruoli di vertice nell'azienda di famiglia) e sono detentrici del 23% ciascuna. 

Per comprendere i contorni della querelle, bisogna riavvolgere il filo a partire dalla fine del 2021 quando è stata creata la società Finama Holding Srl (che controlla il 77% della Amadori Spa, la restante parte del 23% è della 'Agricola Valle del Savio', vale a dire gli eredi di Arnaldo Amadori, fratello del fondatore Francesco). La Finama è a sua volta controllata al 100% dalla "Francesco S.p.A.", nella quale si concentrano le partecipazioni dei due fratelli e delle due sorelle. 

Le partecipazioni, però, non sono paritarie: Francesco Amadori, oggi 91 anni, creò un equilibrio attribuendo il 27% ciascuno ai due figli Flavio e Denis, e il 23% ciascuna alle figlie Loretta e Patrizia, dando così riconoscimento ai ruoli operativi in azienda dei due figli maschi. Le partecipazioni di Flavio e Denis (assieme assommano al 54%, il controllo assoluto quindi) sono a loro volta confluite nella società Fda (acronimo per Flavio Denis Amadori), che quindi detiene di fatto il controllo di tutto il gruppo.

Proprio la creazione di Fda sarebbe contestata dalle sorelle in questa 'guerra' di famiglia, dal momento che renderebbe automaticamente le loro partecipazioni come minoranza, alterando - è la loro ipotesi – l'equilibrio voluto dal padre, anche nell'eventualità della decisione di vendere l'azienda, che tuttavia ingrandisce di anno in anno il suo giro di affari (1,7 miliardi di fatturato).

L'ultima udienza

La nota spiega che “sul contenzioso in corso fra gli azionisti di riferimento di Amadori Spa, l’azienda precisa che il Giudice del Tribunale di Bologna ha sciolto la riserva assunta nell’udienza della scorsa settimana e ha respinto l’istanza di CTU, ovvero una nuova perizia tecnica richiesta dalle azioniste di minoranza, ritenendo le relazioni delle due parti già sufficienti per giungere a una decisione”. 

Ed ancora ricostruisce la nota: “Al contempo sono stati ammessi capitoli di prova testimoniali” richiesti “dalle azioniste di minoranza, ritenute dal Giudice rilevanti per la valutazione finale sulla vicenda; inoltre, è stata accolta l’istanza di esibizione di documentazioni su Amadori Spa, assunte a riferimento dai consulenti degli azionisti per redigere la stima della partecipazione conferita da Francesco Spa in Finama Holding Srl”.

“Nessun problema per l'operatività”

La prossima udienza si terrà entro la fine dell'anno. Tuttavia Amadori – prosegue la nota - “ribadisce che l’intera vicenda non riguarda la continuità del business aziendale”. “Un’azienda stabilmente ai vertici del settore agroalimentare italiano e che, in continuità con la volontà del fondatore, oggi è guidata da una Governance coesa, forte e organizzata, che ha l’obiettivo di continuare a crescere, di investire e portare innovazione, e di farlo in modo sempre più sostenibile a livello sociale, economico ed ambientale, grazie a investimenti costanti in ambito tecnologico e infrastrutturale”.

Amadori era finita al centro delle cronache di recente anche per la vicenda del licenziamento di uno dei volti più noti dell'azienda, Francesca Amadori, figlia del presidente Flavio e nipote di Francesco, con la quale è stato siglato un accordo extragiudiziale che sancisce la sua uscita definitiva di scena dall'azienda di famiglia. Per Francesca, negli ultimi mesi, si è vociferato anche per una sua possibile candidatura a sindaco di Cesena nella prossima tornata elettorale del 2024.
 

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