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Cronaca

Nuova governance in Amadori, le sorelle fanno causa ai fratelli. L'azienda: "Si consolida la volontà di Francesco"

Alla fine del 2021 è stata creata la società Finama Holding S.r.l., a sua volta controllata da Francesco S.p.A., nella quale si concentrano le partecipazioni dei due fratelli e delle due sorelle

“Una governance in grado di assumere le decisioni strategiche alla base dello sviluppo dell'impresa”: è così che in una sua nota il colosso delle carni avicole 'Amadori' definisce l'assetto societario che è stato definito alla fine del 2021. Questa governance, sempre per Amadori  “rappresenta un fattore competitivo, in grado di generare valore per azionisti, stakeholder e consumatori”.

Per la stessa nota “nei fatti, si consolida la volontà dei fondatori, Francesco e Arnaldo Amadori. Francesco, nel 2014, decise di affidare la maggioranza delle azioni ai due figli Flavio e Denis, da sempre impegnati in azienda, con i ruoli rispettivamente di Presidente e Vice Presidente, lasciando alle figlie quote di minoranza, non avendo le stesse avuto alcun ruolo operativo nella gestione dell'attività imprenditoriale”. 

Alla fine del 2021 è stata creata la società Finama Holding Srl (che controlla il 77% della Amadori Spa, la restante parte del 23% è della 'Agricola Valle del Savio', vale a dire gli eredi di Arnaldo Amadori, fratelli di Francesco). La Finjama è a sua volta controllata al 100% dalla "Francesco S.p.A.", nella quale si concentrano le partecipazioni dei due fratelli e delle due sorelle. Le partecipazioni, però, non sono paritarie: il fondatore Francesco, oggi ultranovantenne, attribuì il 27% ciascuno ai due figli Flavio e Denis, operativi in azienda, e il 23% ciascuna alle figlie Loretta e Patrizia, non operative. Le partecipazioni di Flavio e Denis (il 54%, il controllo assoluto quindi) sono a loro volta nella società Fda (acronimo per Flavio Denis Amadori), che quindi detiene il controllo di tutto il Gruppo.

La creazione di Fda viene però contestata dalle sorelle, che avrebbero aperto a loro volta un contenzioso legale di natura societaria. Come nella vicenda del licenziamento di Francesca Amadori, figlia di Flavio e nipote del fondatore Francesco, torna a delinearsi quindi una contrapposizione tra uomini e donne ai vertici dell'azienda, come ha rimarcato anche la Consigliera di Parità dell'Emilia-Romagna, scendendo in campo a fianco di Francesca nella vertenza legale di lavoro che sta per iniziare il 13 dicembre al Tribunale di Forlì. Amadori da parte sua rigetta le accuse di presunta discriminazione di genere, e attribuisce l'allontanamento di Francesca ad un presunto assenteismo dal posto di lavoro.

Amadori fa sapere che “grazie alla gestione manageriale e alla nuova governance, potrà continuare il suo percorso di crescita e di sviluppo a beneficio della comunità aziendale, del territorio e degli azionisti”. In tale nuovo assetto di gestione c'è anche da annoverare l'uscita dall'azienda dell'amministratore delegato Francesco Berti, dopo quasi dieci anni di presenza in azienda con diversi ruoli fino appunto a quello apicale. 

E conclude Amadori: “Il gruppo chiuderà anche il 2022 con ricavi e risultato in crescita, nonostante un picco inflattivo storico dei fattori produttivi, e ciò grazie al positivo trend delle proteine bianche, ideali per un'alimentazione salutare, nonché all'innovazione di prodotto e di processo”.

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