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Cronaca

Dopo il licenziamento 'sotterrata l'ascia di guerra': c'è l'accordo tra Francesca Amadori e l'azienda di famiglia

Si chiude una vicenda spinosa che ha occupato ampiamente le pagine dei giornali locali e nazionali. Francesca Amadori e il colosso cesenate delle carni avicole hanno raggiunto un accordo extra-giudiziale

Francesca Amadori e l'azienda di famiglia 'sotterrano l'ascia di guerra'. Si chiude una vicenda spinosa che ha occupato ampiamente le pagine dei giornali locali e nazionali. Francesca Amadori e il colosso cesenate delle carni avicole hanno raggiunto un accordo extra-giudiziale che chiude la causa aperta davanti al giudice del lavoro del tribunale di Forlì. Una querelle legale che era stata innescata dopo il licenziamento della stessa Francesca Amadori, che aveva impugnato il provvedimento dell'azienda.

Lo studio legale dell'avvocato Domenico Tambasco, che assiste Francesca Amadori, rende noto che nella giornata di lunedì 13 febbraio "ha trovato consensuale e positiva conclusione il contenzioso in essere" sottolineando che "la reciproca disponibilità ha reso possibile un accordo che consentisse, in primis, la tutela dell’azienda quale patrimonio della famiglia, dei dipendenti e della collettività intera", si legge.

Non vengono resi noti i dettagli dell'accordo economico, una somma di denaro che ha evidentemente soddisfatto le ragioni della stessa Francesca Amadori, che non rientrerà nell'azienda di famiglia ed è pronta ad intraprendere nuove strade professionali. Tutelate anche le ragioni dell'azienda cesenate, una soluzione fuori dal processo che sicuramente spegne il 'polverone' che ha accompagnato questa vicenda scoppiata nel gennaio del 2022.

Francesca Amadori, che ricopriva la carica di responsabile della comunicazione del gruppo, dopo oltre 18 anni di lavoro nell’azienda di famiglia, era stata licenziata. Le motivazioni? Secondo il gruppo Amadori "le assenze prolungate dal lavoro", sottolineando il criterio che "le regole valgono per tutti". Francesca Amadori aveva respinto al mittente le accuse rimarcando subito che "erano state ignorate questioni gravi". Questioni evidentemente da ricondurre al perimetro del presunto mancato rispetto della parità di genere all'interno del colosso avicolo cesenate, in particolare per quanto riguarda il ruolo delle donne nelle posizioni più apicali, oltre alla vicenda specifica di Francesca Amadori. Accuse a sua volta con decisione respinte dal gruppo Amadori.

Nel frattempo anche Patrizia e Loretta Amadori (zie di Francesca Amadori), hanno citato davanti al Tribunale delle imprese di Bologna i fratelli Denis e Flavio (padre di Francesca) che gestiscono il gruppo, a causa di una proposta di riassetto societario che avrebbe concentrato il potere in mano agli uomini della famiglia.

Francesca Amadori aveva chiesto all'azienda 2,3 milioni di euro di danni

Francesca Amadori aveva innescato la causa impugnando il licenziamento davanti al giudice del lavoro Luca Mascini. Nella prima udienza andata in scena il 13 dicembre 2022 c'era stato un nulla di fatto, ma evidentemente il tempo e le riflessioni hanno poi portato ad un accordo consensuale. Nel mezzo l'uscita dal gruppo Amadori dell'amministratore delegato Francesco Berti. Nella prima udienza al Tribunale a Forli che opponeva Francesca Amadori al padre Flavio Amadori, presidente del Gruppo, e allo zio, Denis, vicepresidente, a sostegno di Francesca Amadori aveva partecipato anche la consigliera di parità dell’Emilia Romagna Sonia Alvisi. Francesca Amadori aveva chiesto 2,3 milioni di euro di risarcimento per i danni subiti, mentre l’azienda aveva replicato con una citazione civile nei suoi confronti per 1,5 milioni ritenendo di aver subito un danno d’immagine.

Lunedì 13 febbraio viene messa la parola fine sullo scontro legale, e c'è anche la voce dell'azienda cesenate assistita dall'avvocato Marco Giardetti, in linea con la posizione espressa dalla controparte. "L’azienda augura a Francesca di poter fruttuosamente intraprendere un percorso professionale diverso, fondato sui suoi 18 anni di presenza in azienda nel corso dei quali la stessa ha dimostrato competenza e professionalità".

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