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Pronti al cambio di orario: a Pasqua torna l'ora legale con le lancette avanti di un'ora

Nel 2019 il parlamento europeo votò una risoluzione che prevedeva la fine del cambio di orario, lasciando però agli stati membri dell'unione il diritto di decidere il da farsi. L'Italia ha scelto di lasciare le cose inalterate.

A fine marzo torna l'ora legale ed ancora una volta si dà l'arrivederci a quella solare: le lancette andranno spostate avanti di un'ora, dalle 2 alle 3, nella notte di Pasqua, tra sabato 30 e domenica 31 marzo. L'ora legale resterà in vigore fino al 27 ottobre, quando si ritornerà all'ora solare. In quella data le lancette torneranno quindi indietro di un'ora.

Naturalmente i dispositivi digitali, come smartphone, tablet e computer si aggiorneranno automaticamente, in quanto collegati alla rete. Le lancette andranno spostate sui classici orologi analogici o i dispositivi che non sono connessi a internet. Il cambio di orario permetterà di godere di un'ora di luce in più alla sera, ma si dormirà un'ora in meno, il contrario di quello che avviene in autunno. Il sole però tramonterà più tardi, anche se di mattina ci sarà un'ora in più di "buio".

Secondo molti storici, il primo ad aver teorizzato l'ora legale fu il biologo George Vernon Hudson, che già nel 1895, alla royal society della Nuova Zelanda, propose di spostare le lancette dell'orologio in avanti per avere il beneficio di un po' di luce in più durante la stagione estiva. Nel 1907 fu un costruttore inglese, William Willet, a proporre l'introduzione dell'ora legale come soluzione alla crisi energetica europea durante la prima guerra mondiale. La camera dei comuni di Londra diede il via libera nel 1916 e nel giro di qualche mese molti altri paesi si accodarono. 

In Italia l'ora legale venne introdotta per la prima volta proprio nello stesso anno. Dal 1940 al 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della seconda guerra mondiale. Fu poi più volte sospesa, per tornare definitivamente in vigore nel 1966. Nel 2019 il parlamento europeo votò una risoluzione che prevedeva la fine del cambio di orario, lasciando però agli stati membri dell'unione il diritto di decidere il da farsi. L'Italia ha scelto di lasciare le cose inalterate. Per questo motivo due volte all'anno permane il passaggio dall'ora solare a quella legale e viceversa.

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