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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Frenata in provincia per le imprese straniere: -4%. Forte calo nel commercio e nelle costruzioni

In termini di variazione annua crescono decisamente le società di capitale (+12,7%) e, in forma più lieve, le società di persone (+2,8%), mentre calano le imprese individuali (-6,8%)

Calo delle imprese straniere, diversamente dalla stabilità regionale e dall’incremento a livello nazionale, secondo quanto rilevato dai dati Infocamere-Movimprese a fine giugno 2023. Le imprese straniere aumentano in diversi principali settori ma a pesare sul risultato negativo complessivo sono le diminuzioni avvenute nei due principali, ovvero Costruzioni e Commercio. In un contesto in cui prevalgono nettamente le imprese individuali (quasi 4 imprese su 5), si rileva una decisa crescita delle società di capitale.

Le imprese straniere: focus provinciale Forlì-Cesena

Al 30 giugno 2023 in provincia di Forlì-Cesena si contano 3.853 imprese straniere attive, che costituiscono il 10,8% del totale delle imprese attive (13,8% in regione e 11,4% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2022 si riscontra un calo delle imprese straniere del 4,1%, a differenza della sostanziale stabilità regionale (+0,1%) e dell’aumento a livello nazionale (+0,9%).

I principali settori economici risultano le Costruzioni (37,9% delle imprese straniere), il Commercio (23,2%), l’Industria Manifatturiera (10,6%), l’Alloggio e ristorazione (8,0%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (6,2%), i Trasporti (4,0%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,0%). Rispetto al 30/06/2022 si registra un calo nella maggior parte di questi; in particolare: -5,4% nelle Costruzioni e -9,9% nel Commercio, a seguire, -0,7% nel Manifatturiero, -1,3% nell’Alloggio e ristorazione e -1,9% nei Trasporti. In aumento, invece, le Altre attività di servizi, del 6,8%, e il settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese, del 7,4%.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine, Costruzioni (26,5%), Altre attività di servizi (13,5%), Trasporti (13,2%), Industria Manifatturiera (12,2%), Commercio (11,9%), Alloggio e ristorazione (11,5%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (11,2%).

Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (80,4% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (12,6%) e società di persone (6,6%). In termini di variazione annua crescono decisamente le società di capitale (+12,7%) e, in forma più lieve, le società di persone (+2,8%), mentre calano le imprese individuali (-6,8%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali (il 54,8%) si trovano nei comuni di Forlì (34,7%) e Cesena (20,1%), ossia nei “Grandi centri urbani”; buona anche la presenza nei comuni di Cesenatico (9,0%), Forlimpopoli (2,6%) e Bertinoro (2,1%), ossia nei cosiddetti “Comuni di cintura” (totale 13,7%), e di Savignano sul Rubicone (8,0%), Gatteo (4,0%), San Mauro Pascoli (3,8%), Gambettola (3,1%) e Longiano (1,4%) (”area del Basso Rubicone”, totale 20,3%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Meldola (2,2%) (Valle del Bidente), Castrocaro Terme e Terra del Sole (1,5%) (Valle del Montone) e Mercato Saraceno (1,0%) (Valle del Savio). In sintesi, il 53,7% delle imprese straniere attive si trova nel comprensorio di Cesena e il 46,3% nel comprensorio di Forlì.

I comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive risultano essere Savignano sul Rubicone (19,1%), Gatteo (17,8%), San Mauro Pascoli (14,0%), Gambettola (13,3%), Forlì (13,1%), Cesenatico (11,2%), Meldola (10,3%), Castrocaro Terme e Terra del Sole (10,1%) e Forlimpopoli (10,0%).

Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un’analisi per nazionalità) sono, nell’ordine, Albania (664 imprese), Cina (370), Romania (361), Marocco (285) e Tunisia (155); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 59,2% del totale straniero.

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