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Export, innovazione e "Big Data", il presidente della Camera di commercio in visita all'Apofruit di Pievesestina

Ad accogliere Battistini — accompagnato dalla direttrice operativa del Cise, Giulia Bubbolini —c’erano  il presidente di Apofruit, Mirco Zanotti, e il direttore generale, Ernesto Fornari

Innovazione, “big data”, export e sostegno ai produttori di fronte alle numerose sfide che il settore ortofrutticolo sta affrontando: questi alcuni dei temi che sono stati discussi insieme al presidente della Camera di Commercio della Romagna, Carlo Battistini, che è stato ospite della sede Apofruit Italia di Pievesestina per una visita agli impianti.

Ad accogliere Battistini — accompagnato dalla direttrice operativa del Cise, Giulia Bubbolini —c’erano  il presidente di Apofruit, Mirco Zanotti, e il direttore generale, Ernesto Fornari. Sono intervenuti all’incontro anche il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi, la coordinatrice dell’area sindacale, Simona Benedetti e il responsabile del settore Agroalimentare, Federico Morgagni.

La visita ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla complicatissima situazione che il comparto agroalimentare  sta vivendo, sia per quanto riguarda la base produttiva, sia per quanto riguarda le strutture di lavorazione e trasformazione di filiera. Le cooperative rappresentano un punto di riferimento a livello nazionale per innovazione, qualità dei prodotti, garanzia per i consumatori, tutela del reddito degli agricoltori e sicurezza sul lavoro.

Lo stabilimento di Pievesestina, in particolare,  ospita numerose tecnologie innovative, a partire dalla linea di  lavorazione delle mele, ed è uno dei 12 della cooperativa sul territorio nazionale. Apofruit produce oltre 151 mila tonnellate di ortofrutta fresca, conferite da circa 3.000 soci che operano  in tutte le aree a maggiore vocazione ortofrutticola della Penisola. Il fatturato complessivo è di 250 milioni di euro, di cui il 45% maturato all'estero, con 35 destinazioni complessive, e una lunga storia di innovazione varietale e di marca.

I cooperatori hanno ricordato le numerose sfide che, dal termine della pandemia in poi, si sono tradotte in aumento dei costi, incertezza e difficoltà a programmare gli investimenti. L’aumento della spesa energetica e dell’inflazione, le catastrofi naturali, il susseguirsi delle crisi internazionali —ultima in ordine di tempo quella del canale di Suez — e l’acuirsi delle difficoltà generali del mercato sono solo alcune delle questioni che si sono presentate nell’arco di pochi mesi.

Apprezzamento è stato rivolto all’operato del sistema camerale, che con le sue iniziative, come i bandi di sostegno messi a punto per affrontare il cambiamento climatico e l’internazionalizzazione, rappresenta un punto di riferimento per i soci produttori.

Particolare interesse è stato rivolto all’attività svolta dalla Camera di Commercio sul tema dell’innovazione legata ai “big data”, al “machine learning” e all’intelligenza artificiale. L’innovazione nel settore agroalimentare, infatti, è già da tempo legata a sistemi avanzati hardware e software, che ad esempio sono in grado di analizzare e selezionare il prodotto in base a criteri di qualità ben precisi.

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