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E45 cancellata dalle grandi opere, Patrignani: "Un'altra Caporetto per il nostro territorio"

"La Orte-Mestre - chiosa il presidente dell'associazione di categoria - costituiva il progetto infrastrutturale più importante in Italia dai tempi dell’Autosole"

Grande delusione è stata da Corrado Augusto Patrignani, presidente della Confcommercio cesenate, alla notizia dell’esclusione della E45-E55 dal piano delle grandi opere. Il nuovo programma per le infrastrutture ha infatti tagliato in maniera drastica il programma della Legge Obiettivo e a finire sotto la “mannaia” del ministro Delrio vi è stato anche l’ammodernamento dell’asse viario E45-E55. Nel novembre dell’anno scorso, il Cipe aveva dato via libera al potenziamento della E45 che si sarebbe dovuta trasformare in autostrada, e al nuovo itinerario autostradale che si sarebbe dovuto chiamare Nuova Romea, E55, un percorso di circa quattrocento chilometri che avrebbe collegato Orte a Mestre.

Afferma Patrignani: "Stupisce e ferisce il silenzio e l'acquiescenza con cui nel nostro territorio è stata accolta, almeno sino ad ora, la notizia del depennamento del progetto dell'autostrada E55 Orte- Mestre da parte del Governo, avvalorata dal voto della maggioranza parlamentare che ha votato contro alla mozione di un partito politico di opposizione – la Lega – che chiedeva di non rinunciare alla realizzazione del progetto mantenendolo nel pacchetto delle Grandi opere, collegata alla riqualificazione della E45 che versa in uno stato pietoso e ha necessità di una manutenzione più che straordinaria".

"La Orte-Mestre - chiosa il presidente dell'associazione di categoria - costituiva il progetto infrastrutturale più importante in Italia dai tempi dell’Autosole, per il suo valore trasportistico e anche per il suo valore economico ed era quindi un dovere di tutti impegnarsi per realizzare questo grande progetto. Nel febbraio 2010 eravamo tra i tanti presenti al convegno promosso dalla Cassa di Risparmio di Cesena, in cui l'allora ministro dei Trasporti e il presidente dell'Anas presentarono il progetto. Il dibattito sul tracciato durava ormai da quasi 10 anni. L’opera - che doveva attraversare cinque Regioni (Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto), 11 province e 48 comuni per un totale di 396 chilometri. La E45, da questo progetto, avrebbe tratto enormi benefici e tutto il nostro territorio avrebbe visto confermare e potenziare la sua caratteristica di snodo strategico infrastrutturale verso l'Europa orientale".

"Ora - prosegue Patrignani - il Governo ha deciso di mettere una pietra tombale su questa infrastruttura che significava sviluppo, crescita, apertura al futuro. Il sistema territorio, dai parlamentari agli amministratori locali – come ha reagito? A parte qualche eccezione col silenzio, o con qualche a nostro avviso infelice, se non paradossale battuta in cui si esprime la fiducia nel ministro nel 'già sindaco Delrio', vale a dire il depennatore della E55 (?!), e rimarcando che è fondamentale la manutenzione della E45. Che ovvietà. Più ancora del depennamento, amareggia questo atteggiamento prono e supino che antepone la ragion di stato politico-partitica – non disturbare il manovratore – alla difesa degli interessi del territorio, sempre più depauperato".

Conclude il presidente di Confcommercio cesenate: "Cesena e la Romagna contano sempre di meno e chi dovrebbe aiutarci a contare di più non pare nelle condizioni di potere o volere farlo, così non facciamo altro che inanellare perdite su tutti i fronti, ora anche in quello infrastrutturale. Una decadenza che pare inarrestabile, come se ci fossimo rassegnati a scendere di categoria e diventare un territorio sempre più comprimario e che pone il problema seriamente della qualità della nostra rappresentanza politica".

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