E' ripartito il processo sul crac dell'Ac Cesena, in aula i giovani calciatori che viaggiarono sull'asse Cesena-Chievo

E' ripartito in tribunale a Forlì davanti al collegio giudicante presieduto dal giudice Marco De Leva il processo che riguarda il crac dell'Ac Cesena. Tra gli imputati rimasti spiccano per notorietà l'ex ds del Cavalluccio Rino Foschi e l'ex presidente del Chievo Verona, l'imprenditore veneto Luca Campedelli. 

Nell'udienza di martedì pomeriggio è proseguita l'audizione di giovani leve, baby calciatori che nel periodo che va dal 2014 al 2018 viaggiarono sull'asse Cesena-Chievo Verona. Come è noto, secondo chi indaga, a questi giovani atleti sarebbero state date valutazioni spropositate per generare sostanzialmente plusvalenze 'gonfiate' volte ai ripianare i bilanci.

Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati anche alcuni genitori dei giovani calciatori, i capi di imputazione sono svariati e vanno dalla bancarotta fraudolenta alle false comunicazioni sociali. Nel processo tra gli imputati è sicuramente di rilievo la figura di Luigi Piangerelli che all'epoca dei fatti era responsabile del settore giovanile, secondo chi indaga il tramite attraverso il quale venivano formalizzati gli affari tra Cesena e Chievo Verona. Queste operazioni sono sotto la lente di ingrandimento degli investigatori. Sul banco degli imputati anche altri amministratori dell'Ac Cesena che avevano però in seno alla società ruoli marginali sul piano operativo. Il processo proseguirà nella tarda mattinata del 19 marzo, una udienza importante perché sarà ascoltato il comandante della Guardia di Finanza che diresse le indagini sul crac del vecchio Cavalluccio.