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Cronaca

Uniformati i criteri per la gestione e l’affidamento degli orti per anziani

Il nuovo disciplinare sostituisce i vari regolamenti precedenti, uniforma le regole, in particolare per quel che riguarda l’assegnazione e affida la supervisione delle varie aree ortive ai rispettivi Consigli di quartiere

Diventano uguali su tutto il territorio comunale le norme per ottenere uno degli orti per pensionati messi a disposizione dal Comune. Finora ogni quartiere seguiva regole proprie che, pur ispirandosi a criteri simili, non erano del tutto omogenee. Ora la situazione è stata superata  con l’adozione di un nuovo disciplinare, i cui contenuti sono stati condivisi con il Consiglio dei Presidenti di Quartiere. Il nuovo disciplinare sostituisce i vari regolamenti precedenti, uniforma le regole, in particolare per quel che riguarda l’assegnazione (domande, graduatorie e subentri), e affida la supervisione delle varie aree ortive ai rispettivi Consigli di quartiere.

Secondo quanto indicato dal disciplinare, gli orti possono essere assegnati a persone residenti nel  territorio del quartiere o, più in generale, del Comune di Cesena in possesso di pensione di anzianità, di vecchiaia o anticipata. Nel caso in cui tutte le richieste avanzate da pensionati siano soddisfatte e rimangano orti disponibili, questi potranno essere assegnati, su proposta del Presidente di quartiere, a persone che si trovano in condizioni di particolare disagio socio-economico, attestato dall’assistente sociale. Le domande, che vanno indirizzate al dirigente del Servizio Partecipazione del Comune, vengono inserite in una graduatoria sempre aperta, articolata per le varie aree ortive dei singoli quartieri.

Diverso il caso dei 100 nuovi orti di via S. Anna, attualmente in corso di realizzazione. Infatti ne beneficeranno d’ufficio, in prima battuta, gli ex assegnatari degli orti esistenti fino al 2008 a Martorano e poi soppressi in occasione dell’ampliamento del locale cimitero. Si procederà poi a soddisfare le richieste in lista di attesa provenienti da residenti del quartiere Centro Urbano, privo di spazi adeguati per la creazione di propri orti. Altri dieci orti, poi, saranno messi a disposizione dei Servizi sociali per l’affidamento persone in difficoltà. Quelli restanti saranno assegnati attraverso un bando che verrà pubblicato verso la prima settimana di maggio e che seguirà i criteri indicati dal nuovo disciplinare. Saranno considerate prioritarie la residenza nel quartiere dove si trova l’area ortiva, la data di presentazione della domanda, l’anzianità del richiedente.

Per quanto riguarda la gestione degli orti, viene specificato che ogni nucleo familiare può ottenere in gestione un solo orto, anche se al suo interno ci sono più persone con i requisiti. Alla conduzione dell’orto può partecipare un familiare o, in mancanza di parenti, una persona di fiducia; in ogni caso, l’orto non è cedibile in alcun modo ad altre persone, né può essere subaffittato. Vengono anche indicate alcune regole di comportamento: gli assegnatari devono cooperare a mantenere in buono stato le parti comuni delle aree orticole e le produzioni devono essere del tutto biologiche, visto che è vietato l’uso di concimi chimici, diserbanti, antiparassitari e altri prodotti inquinanti.

Fra gli altri divieti, quelli di commercializzare i prodotti del proprio orto, di costruire capanni, baracche o altre strutture fisse, scavare pozzi per estrarre l’acqua, allevare animali da cortile, piantare alberi di alto o medio fusto. La supervisione delle aree ortive è affidata ai rispettivi Consigli di Quartiere attraverso un consigliere incaricato. Partita a Cesena fin dagli anni Settanta, quella degli orti per i pensionati è una delle esperienze più vive e sentite, con continue richieste di ampliamento. Ai 391 già esistenti nei prossimi mesi si aggiungeranno quelli attesi in via Sant'Anna.

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