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Cronaca Cesenatico

Quattro ventenni a processo per rissa, salvarono un ragazzino dal "branco": la giudice li assolve e li ringrazia

Non solo non sono stati condannati ma sono anche stati ringraziati dalla giudice che ha riconosciuto il valore civico del loro intervento nel corso di una maxi-rissa

Non solo non sono stati condannati ma sono anche stati ringraziati dalla giudice che ha riconosciuto l'altruismo del loro intervento nel corso di una maxi-rissa. E' la singolare vicenda avvenuta in tribunale a Forlì, quattro giovani ventenni erano imputati per una rissa risalente al 5 giugno del 2020 in Piazza Costa a Cesenatico

Era una fase in cui questi episodi avvenivano di frequente all'ombra del grattacielo, scoppiò una maxi zuffa che coinvolse, tra italiani e marocchini, quindici giovani. Un malcapitato ragazzo fu preso di mira e malmenato sulla base di motivi assolutamente futili. In tribunale a Forlì è stato riconosciuto che i quattro ragazzi tutti ventenni entrarono in azione successivamente proprio per placare gli animi e difendere la vittima che era stata aggredita dal branco, gli procurarono una via di fuga.

Uno dei ragazzi intervenuti fu anche accoltellato ad una natica. I quattro giovani difesi dall'avvocato Raffaele Pacifico fin dalla fase delle indagini avevano fatto valere le proprie ragioni, e in tribunale non solo hanno visto riconosciuta la non colpevolezza, ma hanno anche ricevuto un "ringraziamento" speciale, quello della giudice, che ha voluto esprimergli un pensiero dopo aver letto il dispositivo della sentenza di assoluzione.

"Un fatto anomalo ma molto positivo", sottolinea lo stesso avvocato cesenate Raffaele Pacifico. La giudice Sonia Serafini in pratica ha letto il dispositivo della sentenza di assoluzione e poi ha voluto dire ai ragazzi: "Siete stati davvero bravi, mi complimento con voi per l'altruismo". Già dalla fase delle indagini era emerso che i quattro ventenni tutto avevano fatto tranne che voler partecipare ad una rissa. Erano intervenuti per aiutare un ragazzo accerchiato da un capannello di giovani armati anche di coltello. Era partito tutto da un banale "sbeffeggio" sulla spiaggia. I quattro non stettero a guardare e si adoperarono per difendere il ragazzino aggredito, un intervento altruista non certo per contrapporsi al "branco". Al di là di quello che spesso accade, cioè gente che fa finta di nulla davanti a episodi del genere, c'è un obbligo giuridico di intervenire non solo negli sviluppi di incidenti stradali, i casi più frequenti nei quali si può incappare nell'omissione di soccorso.

A giugno 2020 la maxi rissa vide coinvolti numerosi giovani di 'fazioni' diverse, spuntarono anche dei coltelli e cocci di bottiglia, con due ragazzi rimasti feriti. Tutto era partito da alcuni 'dissing', rime improvvisate a colpi di rap e insulti. Sul posto arrivò un'ambulanza del 118 che soccorse i malcapitati e li trasportò al Bufalini di Cesena, mentre in molti riuscirono a "defilarsi" prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Ad avere la peggio furono proprio due dei ventenni assolti in tribunale a Forlì.

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