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40 anni nel settore giovanile della Sampierana, Locatelli ai saluti: "Lavorare coi ragazzi mi ha sempre gratificato"

Una figura che si identifica con il club a tutto tondo: classe 1964 Mirko è stato anche giocatore della prima squadra

Con una cena a Bellaria al ristorante Da Primo, la Sampierana ha salutato e premiato con una targa l'amico Mirko Locatelli, per 40 anni nel settore giovanile del club come allenatore delle squadre di tutte le categorie e per 20 come responsabile tecnico. Una figura che si identifica con il club a tutto tondo: classe 1964 Mirko è stato anche giocatore della prima squadra (“nella mia carriera ho vestito solo la maglia della Sampierana”) e assieme ai fratelli Ivan e Loris ha fatto parte della formazione che nella stagione 1989-1990 dalla Promozione fu promossa in serie D (allora non esisteva l'Eccellenza).

Locatelli quali le soddisfazioni migliori?

“Sotto il profilo sportivo abbiamo cresciuto tantissimo ragazzi, che poi hanno proseguito il loro percorso nel settore giovanile del Cesena, alcuni di loro hanno poi proseguito la carriera nei professionisti vedi Giovanni Rossi, Simone Braccini, Giacomo Ruggeri (che attualmente milita nel Legnago serie C). L'ultimo gioiello in ordine di tempo è Davide Baroncioni, classe 2005 che sta facendo bene nella Primavera del Bologna. Sotto il profilo umano ho ricevuto di più di quello che ho dato, lavorare con i ragazzi mi ha sempre gratificato e anche ora quando incontro i miei allievi, ora diventati genitori, che mi salutano con un “ciao Mister” è motivo di soddisfazione".

È un addio al calcio?

“Sentivo il bisogno di rinnovare il mio impegno, starò sempre a contatto con i bambini, sono un Maestro di tennis e nel nuovo centro sportivo “River 22” si è aperta una nuova sfida per me: sarò responsabile del movimento tennis e padel. Neanche a farlo apposta il direttore è Federico Para e Giovanni Rossi il responsabile della palestra, cioè due dei miei bambini”.

Hai mai pensato di allenare la prima squadra?

“Ricordo che la società un paio di volte mi chiese di prendere in mano la prima squadra, ma ho sempre saputo che quello non era il mio ruolo. Al massimo feci da spalla al mister nella figura di preparatore atletico. Sarò sempre grato alla Sampierana, che mi ha accompagnato in questi 40 anni affidandomi il compito che ero poco più di un ragazzo raccogliendo il testimone da Marcello Portolani. Ringrazio lui, Domenico Spignoli, Massimo Bragagni, il mitico Franco Bergamaschi (Ciclone) e l'attuale presidente Oberdan Melini: sono stati compagni preziosi nella
mia crescita e affidabili amici nelle difficoltà. È stata una esperienza di vita entusiasmante che mi ha permesso di conoscere tante persone. Comunque resto uno della famiglia e sarò sempre disponibile. Mio figlio è tesserato e gioca con la squadra Allievi, seguo le sue partite e quelle della prima squadra, a volte succede che prima di andare a lavorare per errore passo dal campo sportivo, è la forza dell abitudine”.

Come è cambiato il lavoro in questi decenni?

“Sono cambiati i genitori, i rapporti sono diventati più complicati e questo è un discorso che riguarda tutti. Prima i genitori avevano più tempo per seguire i loro figli, la società sportiva suo malgrado è stata costretta ad assumersi più oneri ed allargare la rete dei suoi collaboratori. È cambiata la società e i ragazzi ne sono l'esempio, sta a noi adulti alimentare il loro entusiasmo, cercare di capire i loro problemi. Il compito degli allenatori è diventato più difficile”.

Cosa può dare di più la Sampierana per quanto riguarda il settore giovanile?

“L'avvento del campo sintetico ha fatto fare un salto di qualità al settore giovanile, è stato uno sforzo enorme in collaborazione con l'amministrazione comunale. È molto più facile lavorare sotto l'aspetto tecnico anche se rimane un unico spazio da condividere con tante squadre; in inverno non si lavora più nel fango di 15 anni fa e la qualità degli allenamenti è cambiata. In tutta sincerità credo che il lavoro che sta facendo la Sampierana sia un buonissimo e sarebbe bello mantenere il livello raggiunto ma di questo non ho nessun dubbio finché esistono persone come il nostro vice presidente Loris Pungelli che è e rimane un punto di riferimento per tutto il territorio”.

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