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Lunedì, 29 Aprile 2024
Storia

La passione per la bici del letterato Renato Serra: "Aveva una Peugeot da corsa e se la portava sempre dietro"

“Renato Serra - hanno ricordato il preside Valli e la professoressa Martina - aveva il culto della bicicletta"

Il ciclismo nazionale, attraverso alcuni insigni esponenti del territorio romagnolo, ha reso omaggio alla passione per la bicicletta di Renato Serra, il letterato cesenate morto nel 1915 durante la prima guerra mondiale, all’apertura mensile di Casa Serra con gli studenti dell’indirizzo turistico dell’istituto tecnico economico di Cesena intitolato al letterato, accompagnati dal dirigente Paolo Valli e dalla responsabile del progetto di valorizzazione di casa Serra, la dimora natale dell’illustre saggista in viale Carducci, Raffaella Martina.

Sono intervenuti Davide Cassani, ex ciclista, commentatore televisivoed ex commissario tecnico della Nazionale di ciclismo; l’ex ciclista cesenate Manuel Belletti, il giovane cesenate campione di mountain bike Riccardo Benzi e Raffaele Vicini, nipote di Mario, ciclista cesenate che si ritagliò un suo spazio nell’era di Coppi e Bartali ed avviò in città la azienda di costruzione delle biciclette nel 1942. Era presente anche Renato Serra, il pronipote bolognese del letterato. Per il compiaciuto pubblico dei visutatori una splendida opportunità di approfondimento culturale, oltre al piacere della visita di Casa Serra.

“Renato Serra - hanno ricordato il preside Valli e la professoressa Martina - aveva il culto della bicicletta: aveva una bici Peugeot da corsa col manubrio basso e se la portava sempre dietro. Da Bologna, durante gli studi universitari tornava a Cesena non in treno, ma in bicicletta.S erra andò pedalando fino a Firenze e al Corso Ufficiali vinse la medaglia d’oro in una corsa di 60 chilometri. Era un fan del Giro d’Italia e durante il passaggio di una tappa a Cesena, si accodò per un tratto al gruppo dei corridori”. Il ciclista cesenate Belletti si aggiudicò nel 2010 la tappa del Giro d’Italia,da Porto Recanati a Cesenatico, dedicata a Marco Pantani e ha ricordato commuovendosi quella vittoria nella sua terra  soffermandosi sull’importanza della disciplina e del sacrificio alla base della sua carriera.

"Il ciclismo è una scuola di vita", ha messo in luce l’ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo Cassani, anch’egli vincitore di due tappe al Giro, che si è rifatto ai suoi suoi trascorsi scolastici, rimarcando che si limitava al minimo indispensabile sui banchi, ma successivamente ha capito l’importanza della cultura ampliando studi e interessi e ciò è stato decisivo per la sua carriera su più fronti: si è quindi complimentato con il preside Valli per l’ampiezza dell’offerta formativa del Serra che include anche la curvatura Sport manager gestione dell’impresa sportiva.

Raffaele Vicini ha tratteggiato un avvincente excursus sulla storia della bicicletta e ne ha messa in mostra una risalente al 1938, confrontandola con quella tecnologica e avveniristica del campione di Mountain Benzi. "Ancora una volta - hanno messo in luce il dirigente Valli e la professoressa Martina - l’apertura mensile di Casa Sera si è trasformata in un evento culturale a tutto tondo, una occasione propizia per valorizzare l'istituto cittadino partendo dal vissuto di Renato Serra e incrociandolo con la modernità, in questo caso il ciclismo e lo sport".

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