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Quattro giovani portano la cucina fusion nelle case: un giro del mondo dal Giappone alle Filippine

La mission di 'Ton.da', racchiusa anche nella scelta di questo nome e nel logo che ritrae una anziana signora asiatica sorridente, è quello di valorizzare l'artigianalità dei prodotti, “il fatto a mano, coccolando il cliente come fosse a casa della nonna”

In un periodo 'nero' per i ristoratori, investire sul delivery sembra un'opportunità da non perdere. Soprattutto se già si conosce bene il settore della ristorazione, come nel caso di  Simone Di Furia, classe '89 cesenate, figlio e fratello degli chef  dell'agriturismo Terramare di Cesena, e di  Nicola Pozzati, stessa età, che lavorava nel settore della hospitality da tempo, come Giovanni De Bernardo, riminese, classe '90 e Mattia Guidi,'83,  di Savignano. Questi sono i soci di 'Ton.da' il nuovo delivery di cucina fusion, che da fine marzo inizierà a 'spadellare' piatti per gli abitanti di Cesena città. 

“Questa avventura nasce dalla passione di tre cuochi, l’entusiasmo di due corsari e i segreti di un monaco buddhista”, scrivono su Facebook. L'esperienza della cucina del Terramare, con gli chef Alessandro e Manuel Di Furia ha dato la spinta a questa nuova creatura, insieme a Simone che si occupa di accoglienza ed è sommelier.  Accanto a questo il viaggio culinario che Pozzati ha fatto 'sul campo' 5 anni fa. “Quando mi sono sposato,  io e mia moglie abbiamo fatto il giro del mondo in un anno, zaino in spalla. In ogni stato in cui sono stato ho lavorato,  nel campo della ristorazione: in una pizzeria in India, in un paio di bar in Thailandia,  stessa a cosa a Bali,  nelle Filippine, poi una lunga esperienza in Nuova Zelanda in un ristorante con cocktail bar. Negli Stati Uniti, non ho potuto lavorare, ma grazie a tanti amici ho visto da vicino il mondo della ristorazione . Ultima tappa il Portogallo”. Completano il quadro la vocazione 'zen' di De Bernardo, che pratica e insegna la meditazione, come presidente dell'associazione Zen Rimini ed è ordinato come laico al monastero zen giapponese di Fudenji e l'esperienza di Guidi, che si  si occupa di marketing e comunicazione, insieme a De Bernardo. 

La mission di 'Ton.da', racchiusa anche nella scelta di questo nome e nel logo che ritrae una anziana signora asiatica sorridente, è quella di valorizzare l'artigianalità dei prodotti, “il fatto a mano, coccolando il cliente come fosse a casa della nonna”, accanto alla circolarità: “compriamo la materia prima, la lavoriamo, la consegniamo al cliente per farlo sorridere”, spiega Pozzati . 

Oltre al cibo i giovani che hanno messo in piedi questa nuova attività hanno volto anche creare “una birra artigianale, che ogni 4 mesi cambierà, in collaborazione con il birrificio Kokku (che significa gallo in giapponese) brewery. Si partirà con una 'japan summer ale', per poi spaziare in tutte le aree geografiche che la cucina di “Ton.da” tocca: nel menù ci saranno piatti dalle più classiche cucine giapponese e thailandese, sino alle specialità delle Filippine, con una grande varietà di dolci, e di Bali”, chiude il socio. La partenza è prevista per il 26 marzo su Cesena città,  con punti di ritiro e delivery, non ci sarà asporto, come nel modello della 'ghost kitchen', ma si potrà ordinare sulla piattaforma online e  su una app dedicata. 
 

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