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Nomine cda di Hera, Angeli (Progetto Liberale): "Non è solo questione di poltrone"

"Il problema infatti dei rapporti tra enti locali ed Hera non è una semplice questione di poltrone, ma è un rapporto di forze che andrebbe radicalmente cambiato", afferma Stefano Angeli di Progetto Liberale

Sulle nomine nel nuovo consiglio d'amministrazione di Hera prende la parola anche Stefano Angeli di Progetto Liberale. "Leggiamo di alzate di scudi sugli avvicendamenti nel Cda di Hera decisi dal Comune di Cesena per ciò che riguarda i propri rappresentanti - esordisce Angeli -. Che le nomine nelle partecipate siano gestite in autonomia da chi governa è cosa arcinota e ci sembra abbastanza strano che qualcuno se ne scandalizzi, forse la sorpresa deriva dal fatto che in questi anni non s’è interessato molto di queste cose".

"Il problema infatti dei rapporti tra enti locali ed Hera non è una semplice questione di poltrone, ma è un rapporto di forze che andrebbe radicalmente cambiato - prosegue l'esponente di Progetto Liberale -. Da combattere c’è principalmente la condizione di monopolio assoluto in cui la holding dei servizi agisce ormai da troppi anni, facendo leva sulla sua condizione di azienda pubblica e privata insieme. Hera infatti è pubblica quando si tratta di controllare senza concorrenza i servizi, ma è privata quando deve difendere i propri interessi e i propri dividendi, troppo comodo".

"La condizione poi di soci degli enti locali depotenzia moltissimo le capacità e la volontà di un vero controllo su tariffe e qualità dei servizi e questo tipo di rapporto è alla fine certamente svantaggioso per i contribuenti - continua Angeli -. A nostro avviso i servizi devono essere dati in gestione a seguito di gare pubbliche, come dicono anche le direttive europee, e gli enti locali devono abbandonare la condizione di soci per poter svolgere il ruolo di controllo che è loro proprio, nonché di difesa dell’interesse esclusivo dei cittadini e non di quello esclusivo della società da cui incassano dividendi. Vendere quindi i pacchetti azionari di Hera e avviarsi ad una liberalizzazione vera del settore servizi. Soffermarsi esclusivamente sulle poltrone fa sorgere il dubbio che ci si voglia solo sostituire sulle medesime.

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