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Scarpellini (Cambiamo): “Consulta agricola boicottata dalle opposizioni? Era una scatola vuota"

Scarpellini (Cambiamo) replica al sindaco Lattuca: “Doveva essere un organismo consultivo, ma alla fine diventò una scatola vuota senza diritto di parola”

“Per chi - come noi - conosce i fatti avendoli vissuti in prima persona,  é davvero esilarante oggi sentire il sindaco Lattuca dire che ‘la consulta agricola é stata boicottata dalle forze di opposizione’. E’ una ricostruzione faziosa che dimentica alcuni passaggi salienti di quella deludente esperienza di partecipazione. Come lista civica Cambiamo, siamo usciti dalla Consulta nel marzo di due anni fa dopo esserci resi conto che quell’organismo - che noi stessi avevamo contribuito ad istituire - era la classica scatola vuota, un tavolo di facciata puntualmente ignorato durante tutti i processi decisionali dell’amministrazione". Lo afferma Alberto Scarpellini (membro del direttivo della lista civica Cambiamo ed ex membro della Consulta Agricola)

"La Consulta - dettaglia Scarpellini - inoltre, si riuniva in maniera molto saltuaria come se l’agricoltura cesenate non avesse criticità impellenti da affrontare. Ma sono state due, in particolare, le gocce che hanno fatto traboccare il vaso.  In primis, l’istituzione del bio-distretto del Comune di Cesena, un’operazione puramente elettorale di cui il mondo agricolo cesenate, come il tempo ha ampiamente dimostrato, non sentiva alcun bisogno. La Consulta aveva ben in mente quali fossero le reali priorità del settore, ma il Comune - anche in quell’occasione - andò’ avanti senza ascoltare nessuno e, soprattutto, ignorando del tutto le richieste del territorio.  Il secondo punto riguarda uno stanziamento da 70mila euro che Lattuca aveva promesso per il mondo agricolo in campagna elettorale e che, in effetti, erogo’ il secondo anno del suo mandato. Ebbene, quando bisognava decidere cosa fare di quei soldi, ci saremmo aspettati che il Comune ci avesse quantomeno interpellati. E, invece, benché quelle risorse fossero destinate all’agricoltura di Cesena, la Consulta, anche in quella circostanza, non fu minimamente coinvolta". 

"La verità è che le politiche di partecipazione in questo Comune, come ci insegna l’esperienza deludente dei quartieri, hanno sempre sollevato polemiche. Lo stesso è capitato con la Consulta Agricola che avrebbe avuto l’energia e le competenze per contribuire alle decisioni dell’ente pubblico e che, invece, si e’ ritrovata nella frustrante condizione di non poter non solo incidere, ma anche semplicemente esprimere i propri punti di vista sul settore che paradossalmente rappresentava. Dunque, nessun boicottaggio pretestuoso, ma solo l’amara presa di coscienza che, benché nata con altre finalità, la Consulta altro non era che un tavolo di figuranti, il solito organismo consultivo che nessuno ha mai sentito il bisogno di consultare”. 

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