Reddito di cittadinanza, Lega: "Baredi troppo ideologizzata per il suo ruolo. Labruzzo chiarisca chi sono i 'fragili'"

“Sulla riforma del reddito di cittadinanza, accolta con generalizzato favore ad esclusione di chi oggi la usa come un’arma politico/ideologica, l’assessore Carmelina Labruzzo e la presidente di Asp Elena Baredi hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco che si sono rivelate un boomerang per la loro parte politica”.
Così in una nota i consiglieri del Gruppo Lega.

“Le sterili invettive di Labruzzo e Baredi, infatti, non convincono, soprattutto a fronte delle troppe contraddizioni e del poco o nulla di fatto sul versante dell’inserimento nel mondo del lavoro dei percettori del reddito di cittadinanza in grado di farlo, o comunque di un loro impiego nei progetti di pubblica utilità (Puc) pensati proprio come ricambio alla comunità per le risorse ricevute con il sussidio”.

"Baredi troppo ideologizzata per ruolo in Asp"

“Chi ricopre un ruolo in aziende pubbliche di assistenza e servizi a così largo raggio d’azione e potendo contare su così importanti e cospicue risorse pubbliche, come Baredi, dovrebbe astenersi da pronunciamenti fortemente ideologizzati e di parte, garantendo almeno formalmente la dovuta imparzialità. Al contrario, la presidente di Asp entra a gamba tesa nell’agone politico/ideologico sulla riforma del RdC, sentendosi autorizzata a esprimere giudizi faziosi e parziali. Non ci stupiamo, è un vizio della sinistra, ma questa volta si è superato il limite, anche a fronte del fatto che abbiamo davvero poche notizie di come siano state gestite le risorse destinate ai PUC (progetti utili alla comunità). Crediamo che Baredi dovrebbe fare un passo indietro. Un cambio ai vertici di Asp con soggetti meno politicizzati e di parte sarebbe auspicabile”.

L'interrogazione a Labruzzo

“A Labruzzo abbiamo presentato un’interrogazione dove chiediamo di fare chiarezza una volta per tutte su PUC e RdC. Nonostante le ripetute interrogazioni e interpellanze in materia fin dal 2019, solo il 29 settembre 2022, in Consiglio comunale, l’assessore ha finalmente fornito alcuni dati, sinceramente imbarazzanti per chi si professa al servizio dei più fragili. Labruzzo ha infatti spiegato che ‘i nuclei ‘redditisti’ dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio….sono 323, di cui 271 di Cesena’ e che da agosto 2021 al 29 settembre 2022 sarebbero ‘stati approvati e caricati sulla Piattaforma GePI, 6 progetti utili alla collettività (PUC) per dieci beneficiari. L’impegno finanziario per la gestione dei PUC sarebbe ammontato allora a 206.880 euro, con progetti da attuare attraverso specifica Convenzione sottoscritta con ASP Cesena Valle Savio’. Crediamo che a fronte di questi numeri Labruzzo e Baredi debbano dare spiegazioni attendibili e motivate”.

I 310 'fragili'

“L’assessore, in questi giorni, ha contestato l’esclusione dal reddito di cittadinanza di 310 percettori da considerare ‘occupabili’ secondo le nuove regole. Li definisce ‘persone fragili’ e ai ‘margini’. Di qui, le nostre richieste di chiarimento in merito all’età, alla nazionalità, alla formazione e alle precedenti attività lavorative di queste persone. Vogliamo anche sapere se questi ipotetici ex percettori siano stati impiegati nei PUC e, in caso di risposta negativa, per quali ragioni. Domandiamo infine di quale particolare tipo di ‘fragilità’ siano portatori tali da giustificare le accuse pretestuose di Labruzzo. L’assessore afferma inoltre di aver ‘accompagnato tantissime persone e tantissimi nuclei in percorsi di autonomia e progressivo recupero’. Bene, fornisca allora un quadro chiaro con numeri, attività e risultati tangibili e verificabili visto che fino a 10 mesi fa poteva vantare solo 6 PUC attivati per 10 percettori su una platea di 281”.