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Sussidiarietà, il Pd: "Offensivo per i cesenati parlare di società civile soffocata"

A rispondere sono ora il segretario del Pd Paolo Zanfini e Andrea Pulini, capogruppo Pd in Consiglio comunale, che rintuzzano Stefano Spinelli ed Arturo Alberti del centro-destra, che sull'argomento hanno attaccato il Comune

Quella sulla sussidiarietà del Comune di Cesena - vale a dire per i poco avvezzi al “politichese”, la collaborazione tra Comune e i soggetti privati e del sociale, lasciando a questi ultimi compiti pubblici – è una polemica che continua a tenere banco. A rispondere sono ora il segretario del Pd Paolo Zanfini e Andrea Pulini, capogruppo Pd in Consiglio comunale, che rintuzzano Stefano Spinelli ed Arturo Alberti del centro-destra, che sull'argomento hanno attaccato il Comune.

Spiegano i due esponenti del Pd: “A proposito di sussidiarietà,crediamo innanzitutto che i due esponenti di Centrodestra non abbiano molta conoscenza o preferiscano ignorare la proficua e costante collaborazione che l'Amministrazione comunale condivide con tutto il mondo dell'associazionismo e della cooperazione del terzo settore. Un'Amministrazione comunale che assolva i propri compiti promuove, organizza, coordina e sostiene il sistema dei servizi con l'ausilio fondamentale dei soggetti accreditati di cui (per fortuna) il nostro territorio è particolarmente ricco.

Sono molte, tante quante ne evidenzia un tessuto sociale che vanta straordinarie caratteristiche di solidarietà, le Associazioni e Cooperative che operano in sinergia con i servizi del Comune per sostenere le fragilità sociali, aiutare le famiglie e contribuire al bene comune”.

“Associazioni e Cooperative i cui componenti, volontari e non, sono parte attiva del nostro tessuto sociale, sono famiglie direttamente ed indirettamente partecipi del lavoro quotidiano a sostegno dei più deboli e dei meno abbienti. La filosofia dei massimi sistemi espressa da Alberti e Spinelli rischia di diventare esclusivamente un proclama poco comprensibile e distante dalle sensibilità ed esigenze dei cittadini. Parlare di “responsabilità sociale soffocata”, di “società civile anchilosata”, di “creatività spenta”, è quantomeno ingeneroso nei confronti delle migliaia di cesenati che ogni giorno mettono se stessi al servizio di un’idea o di un progetto. Persone che di certo non si sentono coinvolte come semplici “supplenti” laddove il Comune non arriva, e neppure inerti “assistiti” quando, invece, è la loro progettualità e il loro impegno che fanno da motore alla situazioni di maggiore efficacia nella soluzione dei bisogni”.

“Non vorremmo che il condivisibile concetto della sussidiarietà secondo quel principio regolatore per cui se un ente che sta "più in basso" è capace di fare bene qualcosa, l'ente che sta "più in alto" deve lasciargli questo compito, eventualmente sostenendone anche l'azione, diventasse - in un’antitesi che pare avere solo un sapore di contrapposizione elettorale - lo strumento con cui si tende ad esautorare l’ente delle sue prerogative e dei suoi obblighi”, concludono Zanfini e Pulini.

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