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Il Pd lancia l'amo al Pri. "La politica non è un poltronificio"

"Dietro una finta cordialità di facciata" -contiuna Drudi- " siamo in presenza di un sindaco prepotente che esercita il governo della città in modo quasi autoritario senza ascoltare cittadini"

Le vicende politiche di questi giorni, da un lato hanno fatto emergere con grande dirompenza una delle tante contraddizioni insite nella maggioranza guidata dal Sindaco Roberto Buda e dall’altro hanno ulteriormente evidenziato il modo del Sindaco di concepire la politica, le relazioni con i suoi interlocutori e messo a nudo le sue reazioni nei confronti di chi esprime dissenso rispetto al suo operato.

“Da diverso tempo circolavano voci riguardo a rapporti non proprio idilliaci fra il sindaco e la vice sindaco Bruna Righi e più in generale con il Partito Repubblicano” – spiega Mario Drudi. “Fino a ieri la maggioranza ha cercato, senza peraltro riuscirvi, di giustificare queste frizioni con una presunta incompatibilità caratteriale fra i due.”

La posizione pubblica assunta ieri dal PRI ha diradato le nebbie e chiarito che  esisteva un problema politico all’interno della maggioranza, da affrontare attraverso una verifica per ridefinire posizioni riguardo a urbanistica, viabilità ed IMU. Nella nota veniva infine confermato il pieno sostegno del partito alla vice sindaco Bruna Righi.

Poi continua Drudi: “Buda di fronte a questa posizione, anziché concordare tempi e modalità di confronto con il PRI, ha pensato bene di ritirare le deleghe concesse a Bruna Righi, di estrometterla dalla giunta da lui presieduta e così facendo di mettere il Partito Repubblicano alla porta.”.
Questa ultima vicenda che segue le tensioni avute dal sindaco con la cittadinanza per i problemi di viabilità legati soprattutto a Viale Trento e Viale Torino, dimostrano ciò che da tempo il Partito Democratico sostiene.

“Dietro una finta cordialità di facciata” -contiuna Drudi- “ siamo in presenza di un sindaco prepotente che esercita il governo della città in modo quasi autoritario senza ascoltare cittadini, categorie economiche, partiti di opposizione e da oggi anche alleati di governo. Un sindaco che considera il dissenso una sorta di lesa maestà a cui reagisce d’istinto anziché con il confronto e il buonsenso”.

E conclude: “ Lo sfregio inferto al PRI è evidente. A questo punto ci pare inevitabile che un partito con la storia politica come quella repubblicana decida di collocarsi all’opposizione di questo sindaco e della sua amministrazione. Se così non fosse vorrebbe dire che al di là degli slogan, che c’è ancora chi pensa di utilizzare la politica come un  .”.

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